Castel del Monte, Basile boccia l’idea di un centro per immigrati, no a nuovi ghetti

 

 

 

 

 L’ex sindaco di Castel del Monte, Mario Basile, ha diffuso la seguente nota di cui pubblichiamo ampi stralci: «Ho letto la proposta del concittadino Bruno Dante e ritengo non condivisibile la proposta fatta dallo stesso tesa a utilizzare i locali del Centro sperimentale di San Marco di Castel del Monte per ospitare centinaia di immigrati perché essa creerebbe un ghetto, un vero e proprio, non è esagerato affermarlo, campo di concentramento, di emarginazione sociale. Non si può affrontare il problema in maniera ragionieristica e dire che il Comune ci guadagnerebbe e si creerebbero posti di lavoro. Quanti problemi sociali potrebbe creare un altro paese di 400 immigrati, sicuramente di diverse nazionalità con culture e storie diverse? Una vera bomba sociale pronta ad esplodere. Il sindaco Mucciante, intervenendo in merito e nel respingere giustamente la proposta, afferma che sono partite le procedure per l’acquisizione della struttura da parte del Comune, ma non spiega se a titolo oneroso o gratuito. Non dice se acquistata a quale prezzo e con quali finanziamenti, considerando che la struttura andrebbe poi bonificata dalle coperture in eternit e sistemata con ulteriori lavori. Sarebbe il caso, e lo chiedo al signor sindaco, di coinvolgere consiglieri comunali, ma anche cittadini volenterosi, quelli con qualche esperienza amministrativa e culturale per vedere cosa fare e magari avanzare qualche proposta al Parco, alla Regione che consenta di evitare che tutte le strutture di San Marco, a cominciare dal Centro Pilota, diventino altri "reperti archeologici". È possibile portare a termine quel progetto del 2003 di Parco e Comune affidando l’allestimento non solo del Museo, ma la valorizzazione dell’intera area archeologica a una società che sappia proporre con professionalità un’idea moderna museale e di promozione di quanto? È possibile in questo progetto di rilancio provvedere alla riqualificare una parte del personale in servizio per adibirlo a nuove mansioni culturali ? Chi come il sottoscritto ama la propria terra si mette in gioco, pur se non ricopre più ruoli istituzionali! Si mettano in gioco anche coloro che hanno idee da proporre! Permetta, dia l’opportunità, anzi si faccia direttamente lei promotore, signor sindaco, di una mobilitazione civica per far fronte comune, in questa come in altre occasioni, per un lavoro di squadra capace di dare un nuovo slancio ad un paese che, dispiace dirlo, sta facendo dei passi indietro per tutta una serie di ragioni anche di carattere generale. In questa situazione non facciamo distinzioni tra maggioranze e minoranze, ma rimbocchiamoci tutti le maniche per aiutare il paese a costruire il suo futuro».


 



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