Pizzoli abbraccia i bersaglieri, oggi alle 18 all’Aquila in piazza Duomo la fanfara del Corpo

 

 

 

Entra nel vivo oggi il secondo raduno provinciale dei bersaglieri che si svolge tra L’Aquila e Pizzoli. Oggi alle 18 esibizione in piazza Duomo all’Aquila della Fanfara dei bersaglieri. Domani alle 9, dalla Fontana luminosa, partenza della pattuglia ciclistica storica per la Villa Comunale dove sarà reso onore ai caduti. Sempre oggi, alle 10, all’Auditorium Del Tosto a Pizzoli, convegno sul tema della Prima guerra mondiale con vari relatori e la presenza di autorità. Domani raduno provinciale dei bersaglieri a Pizzoli: alle 11 è previsto al Castello il concentramento e poi la sfilata nelle vie cittadine: via della Pace, via Villa Mercato sino a piazza del Municipio. Alle 13 pranzo “Cremisi” nel Palazzetto dello Sport nei pressi dello stadio. Dalle 15,30, sempre a Pizzoli, concerto della Fanfara dei bersaglieri in varie piazze cittadine. L’organizzazione ringrazia il Comune dell’Aquila, il Comune di Pizzoli e la Bper agenzia di Pizzoli per il supporto offerto. Gabriella Sette, vicesindaco di Pizzoli, informa che «il raduno provinciale dei bersaglieri, organizzato dalla sezione “G. Santamaria” dell’Aquila ci permette di disegnare una linea di continuità tra il passato, il presente e il futuro e di rinsaldare quello che è un legame, che mai dovremmo dimenticare, con il nostro territorio. Sono tre dimensioni temporali che si intrecciano sullo sfondo del centenario della Grande guerra. Non è certamente questa l’occasione più consona per riportare alla luce gli eventi bellici, ma lo è per ricordare l’importanza dell’operato dei fanti bersaglieri strettamente collegato allo sviluppo del fronte italiano, per rendere onore a tutti quei giovani che sono entrati nella storia della nostra Nazione e che hanno rappresentato e rappresentano tuttora un esempio di valore morale e di amore per la propria terra. È anche l’occasione per unirsi al monito del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, e farne il testimone da passare e lasciare ai nostri bambini “ricordare la Grande Guerra, l’eroismo e il sacrificio dei soldati e della cittadinanza, e tutte le vicende – politiche, culturali, civili – ad essa legate, come episodio di fondamentale importanza nel processo di costruzione dell’identità europea, della nostra storia nazionale, e di coesione tra gli italiani di ogni regione”».


 



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