Montagna: Cnsas, no a pagamento soccorso

 

 

 

Il Corpo nazionale Soccorso Alpino Speleologico d'Abruzzo contrario al fatto che il soccorso in zone di montagna e impervie, soprattutto con elicottero, debba diventare in regione a pagamento attraverso un ticket sanitario. "Pensiamo sia più opportuno incentivare un'opera di sensibilizzazione alla sicurezza in montagna, piuttosto che procedere alla stesura frettolosa di una normativa che, benché valida per alcune realtà regionali, è del tutto estranea alla realtà abruzzese" dice il presidente Giulio Giampietro. "Da una analisi preliminare dei dati statistici - aggiunge - il numero e la tipologia degli interventi regionali di soccorso ed elisoccorso non lascia intravedere una fattibilità del soccorso a pagamento in montagna: è giusto investire sull'aspetto divulgativo e di sensibilizzazione del modo cosciente e prudente di frequentare la montagna". Non solo, "il C.N.S.A.S. - dice Giampietro -, da sempre all'avanguardia e al passo con le innovazioni tecnologiche, gestisce un proprio sistema nazionale di allarme satellitare per smartphone, il 'GeoResq', a disposizione di tutti al costo irrisorio di 5 euro l'anno". Quindi la conclusione: "Se si parla di una modifica sostanziale del soccorso in montagna e dell'elisoccorso, risulta evidente come non lo si possa fare se non interloquendo con i soli attori che di fatto svolgono tale compito e ne sono incaricati con specifiche leggi dello Stato e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico viene individuato dalla normativa vigente quale unico interlocutore con il quale le Regioni attuano il servizio pubblico di Elisoccorso (Legge 21 marzo 2001 n. 74 e Legge Regione Abruzzo 17 aprile 2014 n. 20)".

 



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