Commozione per la morte di Fischione e messaggi sul suo profilo Facebook

 

 

 

Sono due le inchieste aperte sull’incidente aereo che è costata la vita al pilota aquilano, Gino Fischione, di 65 anni, il quale era a bordo dell’elicottero precipitato due giorni fa, alle 13,30, su un frutteto tra Aprilia e Lanuvio, nel Lazio. Al lavoro, da un lato, carabinieri e Procura della Repubblica di Velletri e Agenzia nazionale per la sicurezza in volo dall’altro. Insieme a lui è morto nello schianto Paolo Caruso, 63enne di Misterbianco (Catania). Si ipotizza che la causa della tragedia possa essere un’avaria forse conseguente a un cedimento strutturale. Difficile ipotizzare altre cause: il tempo sopra il cielo di Latina era buono e non pioveva al momento dell’impatto. Gli investigatori hanno sequestrato il velivolo, un elicottero R22 privato, recuperando i pezzi che si sono sparsi per centinaia di metri dopo lo schianto. Ancora non si conosce la data dei funerali proprio a causa dell’autopsia che verrà disposta dal magistrato a fronte di una serie di accertamenti tecnici assai complessi. Qualora venissero riscontrati problemi connessi al funzionamento del velivolo potrebbero scattare avvisi di garanzia. Nella giornata di ieri c’è stato un viavai di gente nell’abitazione della vittima a Colle di Sassa. Pilota abilissimo, ex colonnello dell’Aeronautica militare (così come Caruso), e poi collaudatore per l’Agusta Westland, Fischione, originario di Tornimparte, viveva con la famiglia (lascia la moglie Uliana e la figlia Chiara). Il volo era la sua grande passione e per questo, anche dopo essere andato in pensione, continuava a dividersi tra la casa di Ciampino e quella del paese d’origine della moglie, dove Gino era per tutti un amico. Tanti i messaggi di cordoglio che sono stati inviati al suo profilo Facebook. Era stato pure istruttore all’Aeroclub di Preturo e grande amico dell’ex presidente Corrado Ruggeri.

di Giampiero Giancarli - da Il Centro -

 



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