Colpito da un fulmine a Fonte Vetica: la Procura apre l’inchiesta

 

 

 


 Il mancato funzionamento di una linea telefonica fissa nel rifugio “De Carolis” sul Gran Sasso, che doveva essere utilizzata per una chiamata di soccorso, è al centro di un’inchiesta. Le indagini sono svolte dalla pg della polizia di Stato in servizio in Procura, coordinate dal vicequestore Mauro Pansini, e ipotizzano l’interruzione di pubblico servizio. L’indagine è connessa a un incidente in montagna avvenuto nello scorso mese di agosto quando un diciottenne dell’Aquila che era sul Monte Camicia, venne colpito da un fulmine. A lanciare l’allarme fu uno dei suoi compagni d’escursione, che raccontò di aver visto il ragazzo balzare in aria e accasciarsi a terra, dopo essere stato colpito da una scarica elettrica. Il gruppo di giovani, tra l’altro, dopo che era stato colto in vetta da un’improvvisa grandinata, aveva già intrapreso la via del ritorno. Nonostante la scarica e il fatto che avesse rovinosamente battuto la testa a terra, il giovane, alla fine, fu portato in ospedale dove si salvò senza particolari conseguenze. Ma il caso, nonostante il lieto fine, non era finito lì. Infatti, nei giorni successivi, qualcuno ha presentato un esposto, preso in considerazione dagli investigatori, nel quale si facevano alcune considerazioni sui tempi lunghi dei soccorsi. Infatti, visto che ad alta quota i cellulari difficilmente sono attivi, si era pensato di avvertitire soccorso alpino e 118 tramite il telefono fisso del rifugio ma, secondo quanto si è appreso, la linea non era funzionante. Infatti, le persone che erano ad alta quota dovettero camminare per parecchi metri mentre diluviava prima di trovare un punto dove i telefonini erano attivi e da lì avvertire la macchina dei soccorsi. Questo ha comportato un sensibile ritardo nell’avvio della mobilitazione, anche se poi il caso ha voluto che le condizioni del giovane non fossero gravi per come si era temuto. Anche se comunque era opportuno portare il prima possibile in ospedale la persona colpita da un fulmine per via di una serie di complicanze che possono intervenire. Le indagini, in quanti partite da poco, sono contro ancora ignoti e comunque non riguardano i gestori del rifugio.

-          Da Il Centro –



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