Seggiovia delle Fontari, gli ambientalisti cantano vittoria, Pezzopane si dissocia e Cialente frena

 

 

 

 

Mentre sulla cima del Corno Grande scende la prima neve della stagione, a quote più basse continuano le polemiche sulla sostituzione della seggiovia delle Fontari e più in generale sullo sviluppo del Gran Sasso. Il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli lo ritiene un buon passo avanti, per proseguire sulla strada dello sviluppo del Gran Sasso. Gli ambientalisti parlano di accordo storico e cantano vittoria. La senatrice Stefania Pezzopane, tirata in ballo, si dissocia dall’iniziativa. Il sindaco Massimo Cialente in merito alle Fontari dice: «Aspettiamo di vedere cosa decide il comitato di valutazione ambientale» ed è pronto a cercare altri finanziamenti. Il consigliere comunale dell’opposizione Guido Quintino Liris denuncia la «svendita del Gran Sasso agli ambientalisti integralisti», il comitato Save Gran Sasso è pronto ad andare avanti con il referendum. Nel mezzo, divampa la polemica dei cittadini “spettatori”. Ancora una volta è il destino della montagna aquilana e della stazione sciistica di Campo Imperatore a tenere banco, a poche settimane dalla partenza della stagione invernale. A scatenare il dibattito è stata la riunione di due giorni fa convocata da Lolli, con Parco, Comune e associazioni ambientaliste: secondo Lolli, gli interventi previsti sul Gran Sasso, soprattutto sul fronte del rinnovo degli impianti, si potranno fare se «compatibili con le norme dell’area protetta». I rappresentanti del Coordinamento Emergenzambiente Abruzzo (Stefano Allavena della Lipu, Mario Marano Viola, di Mountain wilderness, Stefano Orlandini di Salviamo l’orso, Bruno Petriccione, di Wwf e Touring club italiano, Enrico Perilli del Prc), sottolineano che verranno mantenuti gli attuali confini del Parco nazionale del Gran Sasso e delle relative aree della Rete natura2000 dell’Unione europea (Zone di protezione speciale e Siti di interesse comunitario). Per quanto riguarda il punto caldo, annunciano con soddisfazione che la «realizzazione della nuova seggiovia delle Fontari e di quelle previste a Monte Cristo avverranno sui tracciati preesistenti». Dunque, stop alla ridefinizione di Zps e Sic e stop al nuovo progetto delle Fontari, già finanziato con 6 milioni, che prevedeva un allungamento dell’attuale percorso. Il sindaco Cialente frena gli entusiasmi: «Intanto aspettiamo la Via, sulla quale la Regione deve ancora pronunciarsi. Se ci dicono che il progetto del tracciato va cambiato, lo cambieremo, ma è chiaro che poi si dovrà fare un ulteriore impianto di collegamento, dalle Fontari a salire. Io credo che nelle prossime settimane si avrà un quadro più chiaro: Regione, Parco e Governo dovranno assumersi le loro responsabilità. Gli interventi servono, non solo per ammodernare gli impianti ma anche per eliminare i ruderi, e va completato il Piano d’area. Ho chiesto giustificazioni sui ritardi accumulati per i lavori all’ostello e all’hotel Cristallo, nei prossimi giorni faccio una riunione e cerco i soldi anche per l’albergo di Campo Imperatore». Il sindaco ricorda che entro il 2016 si dovrà liquidare il Centro turistico del Gran Sasso, come prevede un decreto in uscita sulle aziende non legate a servizi essenziali, e si chiuderà la partita della privatizzazione: «All’avviso di interesse sulla gestione di strutture e impianti hanno risposto in due, lo prolungherò di tre mesi e poi si farà il bando vero e proprio. Nel frattempo faremo richiesta al Cipe di ulteriori 20 milioni. A tempo debito», conclude Cialente, «chiederò anche conto di alcuni errori tecnici nella perimetrazione dei Sic». Lapidario il commento della senatrice Pezzopane: «Non c’ero. E non a caso. Ognuno risponde delle proprie azioni».

di Romana Scopano - da Il Centro -

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo