Il colonnello Donnarumma lascia L'Aquila

 

 

 

 

 Il colonnello Giuseppe Donnarumma, comandante provin ciale dei carabinieri, lascia L’Aquila per un prestigioso incarico a Roma. L’ufficiale sta per assumere un altro importante incarico al Reparto operativo del Comando provinciale di Roma nella sede di piazza San Lorenzo in Lucina. Era alla guida dei carabinieri nel capoluogo abruzzese da fine luglio 2014. Comunque il colonnello Donnarumma tornerà all’Aquila, prima di lasciarla definitivamente, in occasione della visita in città del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, prevista per il 16 novembre. Nel corso della sua pur breve permanenza sono state diverse le importanti operazioni dei carabinieri che, di intesa con la Procura della Repubblica, sembrano avere fatto centro, visto che sono state avallate anche dai giudici. Ma il suo è stato un lavoro importante anche per rinserrare le fila del comando provinciale dei carabinieri dopo una serie di trasferimenti di ufficiali che sono seguiti al suo arrivo. «La sua presenza nella terra abruzzese, martoriata dal terremoto del 6 aprile 2009», si legge in una nota di Nando Giammarini, che ha avuto modo di conoscerlo in occasione di una cerimonia nell’Alto Aterno, «è stata per noi una dimostrazione d’impegno e di voglia di fare oltre a una fattiva collaborazione e vicinanza in questo periodo buio per tanti abruzzesi. Il comando provinciale dei carabinieri da lei rappresentato, è un presidio di legalità e sicurezza secondo un modello ispirato alla presenza diffusa e capillare sul territorio che vede, da sempre, l’Arma a fianco dei cittadini onesti i quali gli tributano stima e ammirazione». «Lei», dice ancora Giammarini, «è riuscito a instaurare un rapporto saldo con la comunità abruzzese. Trovo doveroso ringraziarla per la sua presenza a Cesaproba, una frazione del Comune di Montereale vicina al mio paese d’origine, Cabbia, l’estate scorsa in occasione dell’intitolazione di una via al suo illustre collega, e mio compaesano: il generale dei carabinieri Feliciano Feliciani, alla cui memoria rivolgo un pensiero e un saluto. Sono certo che lei continuerà a scrivere pagine importanti della storia del Paese e garantire un futuro di pace ai nostri figli».
 



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