Gran Sasso, è scontro sull’accordo «Vogliamo decidere noi sul futuro della nostra montagna»

 

 

 

 

 Non rientra lo scontro sul Gran Sasso, o meglio sul presunto accordo tra il Comune dell’Aquila, la Regione Abruzzo e le associazioni ambientaliste soprattutto in merito alla nuova seggiovia delle Fontari. A scendere in campo è l’Amministrazione separata dei beni di uso civico di Arischia, che punta l’indice contro «il solito metodo utilizzato dagli enti locali per la condivisione di importanti decisioni relative allo sviluppo della montagna e conseguentemente dei territori delle frazioni pedemontane». «Non si capisce come mai», sostiene il presidente dell’Asbuc Elia Serpetti, «per decisioni strategiche del nostro territorio vengano chiamati sempre e solo rappresentanti della società civile e di associazioni ambientaliste che spesso non sono neanche radicate in questo comprensorio – come le Amministrazioni separate dei beni di uso civico – bensì appartenenti ad altre realtà regionali che nulla hanno a che fare con la nostra montagna. Ci aspettiamo», conclude il presidente dell’Amministrazione separata di Arischia, «che il vicepresidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli si faccia promotore di un incontro con l’Amministrazione separata che rappresento e con tutte le altre associazioni radicate sul territorio pedemontano del Gran Sasso ribadendo, comunque, che queste non possono essere assolutamente escluse da una scelta così importante per lo sviluppo delle nostre aree interne».

 



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