LA TRAGEDIA DI MARANA FOLLA AI FUNERALI - CONTINUANO LE INDAGINI

 

 

 

 

Saranno i carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche (Ris) a chiarire se è stato davvero il bus dell’ex Arpa (ora Tua) a investire e uccidere la 62enne di Marana di Montereale Antonietta Durastante travolta dopo essere uscita di casa per andare a gettare l’immondizia in un cassonetto. Infatti l’automezzo, messo sotto sequestro dai carabinieri, verrà esaminato nella carrozzeria per capire se abbia davvero urtato la donna. E ieri a Marana sono stati celebrati i funerali della donna. LE INDAGINI. Comunque il conducente del mezzo della linea Capitignano-Montereale-L’Aquila (dove era diretto), inevitabilmente sospettato, ha affermato di non essersi accorto di nulla. E, secondo quanto si è appreso, gli stessi passeggeri hanno fornito una versione simile alla sua. Di certo, se non ci saranno fatti nuovi, si potrà ipotizzare al massimo un reato colposo. Ma non esiste soltanto la pista del bus che avrebbe investito la donna accidentalmente, anche a causa dell’oscurità. Infatti, non viene nemmeno abbandonata quella di un mezzo-pirata e nel mirino ci sarebbero anche un paio di furgoni con i rispettivi conducenti. Molto dipenderà dai riscontri dell’autopsia, dalle ulteriori risultanze investigative e dai filmati delle telecamere. L’unica cosa che sembra certa è che le lesioni che hanno ucciso la donna sono compatibili con il fatto che sia stata urtata da un mezzo di grandi dimensioni. Sull’asfalto, però, non ci sono tracce che in qualche modo possano supportare questo tipo di ipotesi. Non ci sono testimoni di quanto accaduto lunedì scorso. Il primo a rendersi conto di quanto successo è stato il conducente di un furgone, il quale, passando davanti ai cassonetti, ha notato qualcosa a terra. Inizialmente, anche per via dell’oscurità, ha pensato a un grosso cartone ma poi si è avvicinato e ha notato la sagoma di una donna esanime. L’ambulanza del 118, da lui chiamata, è arrivata in tempi rapidi e la donna è giunta al pronto soccorso ancora viva. È stata operata per ridurre i traumi e il peggio sembrava, se non scongiurato, almeno allontanato. Purtroppo, poco dopo sono sopraggiunte complicazioni che hanno causato il decesso. I FUNERALI. Folla, ieri pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Sant’Eutizio a Marana di Montereale, ai funerali della donna cui ha partecipato il sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi che ha espresso ai familiari il cordoglio di tutta la comunità. Tanti applausi hanno caratterizzato l’addio al termine della funzione officiata da don Luis Fernando Maya Benjumea. Alla fine della messa il lungo corteo funebre ha raggiunto il piccolo cimitero di Marana, passando proprio davanti al luogo del tragico investimento. Tra i residenti, attoniti di fronte all’ennesima tragedia in un tratto di strada che molti considerano maledetto, teatro in passato di numerosi incidenti anche mortali, si parlava proprio di come fare a impedire che simili episodi possano verificarsi di nuovo. L’unica speranza è la variante, ormai finanziata e di cui manca solo il progetto esecutivo, di cui già la settimana prossima dovrebbero iniziare i sondaggi preliminari. La nuova strada dovrebbe avere una galleria partendo dalla zona nei pressi del cimitero di Marana per sfociare nella località denominata Casale d’Abruzzo. Inoltre, una lettera con la richiesta urgente di convocazione di un tavolo tecnico per l’attuazione di misure di prevenzione sugli incidenti stradali sulle statali 260 L’Aquila-Amatrice e 17 è stata inviata due giorni fa dal consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci al prefetto dell’Aquila Francesco Alecci e al capo Compartimento dell’Anas Abruzzo, Antonio Marasco. Tra le richieste, l’adozione di sistemi come «dissuasori e telecamere, intensificazione dei controlli, miglioramento dell’illuminazione e ogni ulteriore accorgimento si ritenga di adottare per prevenire il rischio di incidenti».
di Giampiero Giancarli - da Il Centro - 

 



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