Il comitato promotore del referendum sulla riperimetrazione di SIC denuncia una situazione di stallo

 

 

 

Il comitato promotore del referendum sulla riperimetrazione di SIC denuncia una situazione di stallo provocata dal Comune di L'Aquila nella procedura di istituzione della consulta referendaria.
L’avvocato Gianluca Museo in conferenza stampa, ha accusato il Comune di aver procurato un "serio danno di democrazia ai cittadini, in quanto si è incartato da due mesi nella costituzione del comitato dei garanti che, come recita l'Articolo 15, deve valutare l'ammissibilità preventiva del referendum".


Le figure necessarie da nominare sono tre. Nessun problema c'è stato per le prime due, il segretario generale e il difensore civico, fino ad arrivare alla causa dello stallo, ovvero la nomina del "Presidente del Tribunale". Il Consiglio Superiore della magistratura da tempo infatti si oppone per incompatibilità, alla nomina del Presidente del Tribunale nella commissione, figura che nel caso specifico dell'Aquila era stata delegata dal Presidente al Giudice Romano Gargarella.
Insomma ad oggi chiunque, per qualsiasi causa , volesse indirre un referendum comunale (e quindi solo consultivo), non potrebbe farlo per questo errore ancora non corretto nello Statuto Comunale."E' una palese violazione dei diritti" denunciano ad alta voce i referendari che parlano di un atteggiamento ostruzionista da parte del Comune, "grave sotto ogni profilo".
Il comitato ha reso noto un nuovo ostacolo: "Abbiamo chiesto all'ufficio preposto della Regione la possibilità di visionare i documenti con i quali si instituì nel 97' il mega Sic di Campo imperatore ma ci sono stati negati con un inammissibile silenzio-rigetto. Abbiamo chiesto dunque al difensore civico di procedere contro la Regione perché riteniamo illegittimo il comportamento dell'ufficio in quanto va contro principi costituzionali". Area Sic che stando alle dichiarazioni del capo dell'opposizione comunale Giorgio De Matteis, è opera dell'attuale senatrice Stefania Pezzopane.


SaveGranSasso si è detto scettico sulla mediazione in corso condotta dal Vice Presidente della Regione Giovanni Lolli, il rischio è che si cominci per volontà politica a rifare Monte Cristo e poi ci si blocchi sul collegamento fondamentale con la Scindarella e questo vuol dire spendere soldi inutilmente. Le apertura del fronte ambientaliste sono solo di facciata e strumentali...alla fine quello che dice il cartello ambientalista tra l'altro conta relativamente, basterebbe che un singolo cittadino faccia ricorso e il collegamento Scindarella-Fossa salterebbe in quanto è in zona Sic.
"Se non si rimuovono i vincoli - dicono quelli di SaveGranSasso - non si potranno fare nemmeno le attività proposte da Gran Sasso Anno Zero come bike park e snow park che presuppongono comunque uno spostamento terra".

 



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