Referendum dei cittadini: sostegno di Ranieri (M5S)

 

 

«Nell’ultima seduta della seconda commissione regionale sono stati ascoltati due cittadini aquilani membri del comitato promotore sul referendum per il Gran Sasso. Al di là delle tematiche che attengono i Sic (Siti di interesse comunitario) attualmente vigenti, ritengo positivo aver ascoltato le posizioni di semplici cittadini, soprattutto in un momento in cui all’Aquila non viene tutelato il diritto degli stessi di esprimersi attraverso un referendum. È diritto di ogni cittadino esercitare la propria sovranità tramite referendum. Quello che sta accadendo all’Aquila ha del paradossale». Con queste parole il consigliere regionale Gianluca Ranieri commenta la vicenda dell’attuazione del referendum cittadino sui vincoli imposti dal Parco nazionale Gran Sasso-Monti della Laga. A oggi, l’impasse per la costituzione del comitato dei garanti si è creata con la nomina del terzo componente. «Questo “ostacolo”», sottolinea Ranieri, «può essere ovviato con la nomina da parte del presidente del tribunale di un delegato per la partecipazione nel comitato che, pur di elevate competenze, non sia un magistrato. Del resto, nell’articolo 15 del regolamento sugli istituti di partecipazione», continua Ranieri, «è previsto che il comitato dei Garanti sia composto, tra gli altri, dal segretario generale del Comune che, se non erro, è una carica a oggi ricoperta da un avvocato. Pertanto, immagino che non ci sarebbe da scandalizzarsi se il presidente del tribunale scegliesse il suo delegato al Comitato dei Garanti, ad esempio, tra gli avvocati iscritti all’albo del Foro aquilano. I criteri di scelta», propone Ranieri, «potrebbero basarsi sull’anzianità di iscrizione e/o sulle specifiche competenze in materia, di modo da non incorrere nel veto che il Consiglio superiore della magistratura ha espresso in merito alla partecipazione di un giudice nel Comitato. È una soluzione, come può esserlo quella (probabilmente più lenta) di modificare lo Statuto e il regolamento di partecipazione; di certo c’è che una scelta va fatta e in tempi rapidi perché, a oggi, gli aquilani sono di fatto privati del diritto di esprimersi attraverso il referendum, qualunque ne sia la proposta. Un diritto fondamentale per ogni cittadino e non si capisce come il Comune dell’Aquila, in persona del suo sindaco», conclude il consigliere Ranieri, «possa restare in silenzio e immobile verso una tematica così delicata».

 



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