Sacra rappresentazione a Coppito con musica e poesia

 

 

 È arrivata alla quinta edizione, a Murata Gigotti a Coppito, la rappresentazione della Natività “Quella notte una stella..”, spettacolo in musica e versi organizzato dalla Pro loco di Coppito con il patrocinio del Comune dell’Aquila. Il parco della Murata ha fatto da scenario alla rappresentazione in musica e versi a cui hanno partecipato la Corale L’Aquila, diretta da Giulio Gianfelice, il coro parrocchiale, diretto da Marcella Panella. Insieme a loro hanno partecipato anche I piccoli cantori di Murata Gigotti diretti da Katia Di Michele, il gruppo teatrale della Pro loco diretto da Sergio Marziani, e i cantanti Alberto Martinelli e Isabella Valeri. Le voci narranti che hanno condotto il pubblico a ripercorrere la Natività sono state Tiziana Gioia, Danila Giuliani, Sergio Marziani, Stefano Picella, per le poesie di Maria Dalmonte, Carmela De Felice, Carla Gonnelli, Franco Narducci, Tonino Frattale. Quest’ultimo ha anche riscritto in dialetto il testo della narrazione evangelica, nel tentativo di ricollegare le suggestioni del linguaggio del passato a quelle del presente. La Sacra famiglia è stata interpretata da Cristina e Francesco Cocciolone e dal piccolo Marco Pellegrino. Decine di figuranti hanno animato le postazioni con gli antichi mestieri posizionati lungo un grande semicerchio, dove gli spettatori potevano degustare i prodotti tipici, riscaldandosi con del vin brulè, mangiare pizze fritte e the caldo. In uno degli stand è stato anche possibile partecipare alla lavorazione del formaggio usando strumenti dell’antichità, partendo dal latte e caglio fino ad arrivare al prodotto finale usando, come si faceva una volta, solo il calore del fuoco. Tra gli stand quello del tombolo, il maniscalco, il falegname e l’arrotino, espressione delle attività del passato. Al centro della valle era invece posizionato il palco della rappresentazione vera e propria, su cui si sono alternati i vari protagonisti della sacra rappresentazione. La Natività di Coppito è caratterizzata infatti dalla scelta di usare la musica e la poesia come elemento portante, trasportando lo spettatore in un mondo di suoni e parole mentre tutto intorno il parco di Murata Gigotti, illuminato dalla luce di centinaia di torce, faceva da scenografia alla rappresentazione.

- da Il Centro -

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo