Venti anni fa una delle visite di Giovanni Paolo II a San Pietro della Ienca che fece il giro del mo

 

 

 

L’Associazione Culturale “San Pietro della Ienca”, impegnata da oltre venti anni nella valorizzazione del luogo omonimo e con la profonda devozione verso Giovanni Paolo II, intende ricordare la presenza del Santo Padre presso il borgo aquilano di San Pietro della Ienca a venti anni da una delle sue visite.
Il 29 dicembre 1995 era venerdì, una giornata senza sole, con nebbia e così uggiosa da non poter pensare che la fila di macchine parcheggiate lungo la stradina che conduce al borgo di San Pietro della Ienca, avesse condotto le persone che sostavano chi vicino all’omonima chiesa in pietra (oggi Santuario di San Giovanni Paolo II) e chi nello spazio laterale impegnate a scaldarsi vicino ad un fuoco, per una semplice scampagnata.
A fine dicembre in alta quota, normalmente e non come in questi giorni di sole quasi primaverile, è difficile vedere persone sostare per un picnic.
Eppure quel 29 dicembre di venti anni fa, Qualcuno aveva scelto San Pietro della Ienca per respirare aria montana e questo qualcuno è stato Giovanni Paolo II che, come ha scritto, “Queste montagne suscitano nel cuore il senso dell’infinito, con il desiderio di sollevare la mente verso ciò che è sublime” e che spesso si allontanava in segreto dalle stanze vaticane per recarsi sui monti aquilani ed in particolare nel piccolo borgo ai piedi del Gran Sasso (nel 2013 la scrivente Associazione trovò casualmente in rete una foto del 1962 che  ritraeva il Vescovo di Cracovia Karol Wojtyla in località Fonte Cerreto).
Giovanni Paolo II scoprì casualmente il borgo ai piedi del Gran Sasso: l’attuale Arcivescovo di Cracovia ed ex Segretario di Papa Wojtyla, il cardinale Stanislaw Dziwisz ha raccontato che una mattina Giovanni Paolo II, recandosi a sciare sulle piste di Campo Imperatore rimase bloccato, insieme alla sua scorta, da una grande bufera di neve, che lo costrinse a tornare indietro. Fu allora, mentre percorreva la Strada Provinciale del Vasto, che Papa Wojtyla scorse da lontano la chiesetta dedicata a San Pietro.


Incuriosito da quell’immagine, Wojtyla volle avvicinarsi e visitare il piccolo borgo abbandonato, che sembrava essere custode di una pace divina. Da allora, quel paesino divenne il luogo dove il Papa poteva godere di quella tranquillità e di quell’armonia che lo avvicinavano a Dio e fu lì che per centinaia di volte si intrattenne in gran segreto fino al 1995, quando tutto il mondo seppe della Sua presenza a San Pietro della Ienca.
La notizia fece il giro del mondo perché, quattro giorni prima, durante la benedizione Urbi et Orbi del Natale 2015, il Papa chiese scusa ai milioni di fedeli presenti e si ritirò per un malore. E quattro giorni dopo sostava in preghiera e nella pace montana vicino alla piccola chiesa che qualche anno dopo è stata eretta a Suo nome.



 



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