Riapre nel fine settimana l'albergo di Campo Imperatore

 

 

 

Nel prossimo fine settimana l’albergo di Campo Imperatore sarà regolarmente aperto. La data esatta non è stata ancora fissata ma si parla di domani oppure l’8 gennaio. Comunque giungono notizie rassicuranti dopo l’evacuazione causata dall’incendio scoppiato due giorni fa nella cucina dell’albergo che ospitò il duce. Evento che ha comportato lo sgombero delle persone che erano ospitate nella struttura turistica. «Ora mancano solo dei controlli che sono previsti dalla legge e che verranno effettuati dai vigili del fuoco», dice il dirigente comunale Angelo De Angelis, il quale sovrintende al funzionamento degli impianti turistici, «ma si tratta di formalità che saranno superate. Del resto, in occasione dell’incendio, tutti gli allarmi connessi hanno funzionato bene dimostrando efficienza». «Gli impianti sciistici sono funzionanti», aggiunge, «e la neve è buona. Inoltre, mentre prima erano coperte di neve solo le piste, con le recenti precipitazioni cadute nelle zone circostanti tutto il paesaggio è oramai divenuto tipicamente invernale. Non è necessario che per sciare debba essere aperto l’albergo, visto che vicino è sempre aperto il rifugio Fontari». Gli stessi gestori dell’albergo di Campo imperatore hanno poi diramato una nota nella quale precisano cosa sia successo. Nota quantomai opportuna visto che nella mattinata di ieri, per un disguido, si era addirittura diffusa la voce (infondata) di un sequestro. Si è trattato, dunque, «di un mero principio di incendio», dice, nella nota, Mario Tommasino gestore della struttura alberghiera, «delle manopole di plastica di un bollitore posto nella cucina di detto albergo, evento verificatosi probabilmente a cagione di un ritorno di combustione, visto che la cucina era ormai inattiva e chiusa». Nel segnalare che la vicenda ha avuto contorni modesti si precisa che «le fiamme localizzate nel solo ambiente suddetto sono state subito domate dagli estintori presenti in situ a seguito dell’immediata attivazione dei segnalatori acustici e visivi dell’antincendio con conseguita chiusura automatica delle porte tagliafuoco. Viceversa, il fumo derivatone, ha causato l’intervento dei vigili del fuoco che, per mera prudenza, hanno disposto l’evacuazione». «Si precisa quindi», conclude, «al fine di rassicurare i turisti che si sono prenotati per le loro vacanze sul Gran Sasso, abbondantemente innevato, che si sta provvedendo alla sostituzione dell’utensile rovinatosi e all’ormai imminente riapertura della storica struttura alberghiera». Che si trova a 2.200 metri e dove ci sono quasi 100 posti letto. I carabinieri faranno un’informativa alla magistratura per quanto è successo, un atto dovuto. Ma se le cose sono andate nel modo ora descritto non dovrebbe comportare conseguenze. L’allarme, inizialmente, c’era stato anche perché non era facile circoscrivere l’accaduto in pochi minuti. Per cui si è deciso di trasferire momentaneamente gli ospiti nelle strutture alberghiere circostanti. Ora si spera che il clima dia una mano al turismo montano aquilano.

 



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