La Chef Nadia Moscardi al Meet in cucina, sapori e saperi a confronto

 

 

Peppino e Arcangelo Tinari di "Villa Maiella", Cristian Di Tillio de "Il Ritrovo d'Abruzzo", Nicola Fossaceca di "Al Metrò", Nadia Moscardi di "Elodia nel Parco", Matteo Iannacone di "Cafè Les Paillotes", Mattia e Marcello Spadone di "La Bandiera" e l'ospite d'onore: Massimo Bottura, lo Chef e proprietario di "Osteria Francescana", il secondo ristorante migliore del mondo. Questi sono stati i protagonisti indiscussi della seconda edizione del Congresso dei Cuochi d'Abruzzo. Ma i numeri registrati alla manifestazione "Meet in cucina", organizzata dal giornalista Massimo Di Cintio (grazie alla Camera di Commercio di Chieti, al Comune e all'Unione Cuochi), sono destinati a crescere e a coinvolgere tutta Italia, nel rispetto di uno degli obiettivi che si è posta: favorire quel confronto che serve ad arricchirsi e contaminarsi, a far rinascere la professione Cuoco con un altro spirito. I ricettari della nonna non sono più segreti, tutte le conoscenze vanno messe in tavola. Bisogna mettersi in gioco per far crescere l'Abruzzo, l'Italia e le sue prelibatezze. E se gli Chef regionali hanno ben rappresentato questa volontà, l'arte oratoria del Maestro Bottura è stata la ciliegina sulla torta. Lui non ha solo presentato i suoi piatti: li ha fatti assaggiare a tutti con le parole, ha raccontato la loro storia, ha materializzato gli odori. Lo ha fatto con uno spaghetto dal sapore croccante di lasagna appena sfornata, con una crostatina al limone letteralmente spiaccicata nel piatto (un incidente del mesietre, "un inciampo felice divenuto intuizione") e soprattutto con una rivisitazione dell'arrosticino in cui assaggi il mondo. Un volo A/R per l'Oriente, ma se chiudi gli occhi sei a Bellante, in Abruzzo, durante un arrostata con qualche amico. Perchè è proprio lì che è nato l'Osvaldo Bun. L'arrosticino viene sfilato dal suo pilastro ed inserito in un pane giapponese cotto a vapore ("bun", appunto, una classica preparazione orientale). Poi si aggiungono le salse, aceto balsamico, mostarda ed olio extravergine d'oliva di Pianella. Ma, come dicevamo, la lezione di Bottura è andata ben oltre la cucina. Ai giovani ha voluto rivolgere un invito particolare: "Non dimenticatevi della cultura. Non chiudetevi in una cucina dimenticandovi della ricerca. Il duro lavoro deve essere accompagnato dalla conoscenza, dalla passione e dal saper osare". Un vero e proprio inno alla sperimentazione. Anche gli altri protagonisti della giornata si sono uniti al coro con lo slogan "Cuocere significa sapere". Discorsi che non hanno potuto far altro che mettere a tacere le sciocche polemiche sull'aquilana Nadia Moscardi e la sua rivisitazione delle Virtù teramane. La Chef di Elodia nel Parco ha presentato un piatto in cui si morde il bosco e si annusa la terra: tutti i sapori aquilani coltivati nel suo orto vengono riassunti in un abbraccio di essenze tiepide e gustose. Grandi assenti di quest'anno Niko Romito e William Zonfa. Il primo malato, il secondo in giro per il mondo a mettere in pratica quello di cui si è parlato al congresso: esportare il gusto d'Abruzzo.

 



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