Tecnici in azione nei complessi antisismici - Il Comune taglia la luce ai morosi del Piano Case

 Il sindaco è stato di parola: ieri pomeriggio, come annunciato da Massimo Cialente la scorsa settimana, sono partite le operazioni per staccare le utenze a chi vive nel Progetto Case e non paga le bollette di luce e gas. Ieri, secondo quanto si è appreso da fonti municipali, è stata eseguita una decina di distacchi da parte di una ditta specializzata a Sant’Elia 1 e 2 e a Pagliare di Sassa. Oggi l’attività dovrebbe andare avanti con lo stesso ritmo. Va anche detto che tali operazioni sono state effettuate anche in passato. A oggi, i distacchi sono stati 220 anche se alcuni tra i morosi si sono messi in regola e il servizio è stato ripristinato. Lo stesso Comune, infatti, fa sapere che le utenze verranno riattivate solo dopo 48 ore dalla messa in regola da parte dell’assegnatario. Potranno presentare istanza di rateizzazione, nel front-office di via Roma, i soli nuclei familiari con reddito Isee sotto i 12mila euro. La drastica decisione del Comune, come più volte è stato ribadito, è la conseguenza di una serie di sollecitazioni fatte a coloro che ancora non hanno provveduto a saldare il debito accumulato a causa del mancato pagamento delle utenze. Non è, infatti, più tollerabile, secondo l’amministrazione comunale, protrarre una situazione di ingiustizia, di mancanza di rispetto verso coloro che, invece, fanno anche i salti mortali per pagare. «Procedere ai distacchi», ha commentato nei giorni scorsi il sindaco, «costituisce, comunque, una sconfitta per tutti». I dati, del resto, sono significativi e non lasciano spazio ad alternative e gli amministratori sanno bene che restare inerti potrebbe comportare azioni di responsabilità da parte della Corte dei Conti. Stando ai numeri forniti dallo stesso Comune, sono ben 2.660 famiglie che, pur potendo, non vogliono pagare e che devono al Comune 3 milioni 960mila euro, su una morosità totale di 4 milioni 730mila euro. L’85% dei morosi supera i 12mila euro di reddito Isee, che rappresenta circa un terzo del reddito effettivo. Solo il 10% dei morosi ha un reddito Isee inferiore a 7mila euro. In tutto, 302 famiglie, mentre il 5% ha un reddito Isee compreso tra 7mila e 12mila euro, per un totale di 141 famiglie. Lo stesso assessore Giovanni Cocciante è perentorio. «Non si poteva fare diversamente», afferma, «visto il bilancio del Comune. A fronte di coloro che non possono pagare, per i quali abbiamo previsto la rateizzazione, ci sono state anche persone benestanti che hanno provato a fare le furbe anche se poi si sono messe in regola. I problemi nascono anche dal fatto che ci sono effettivamente degli assegnatari che a causa della crisi hanno perso improvvisamente il posto di lavoro e non sono più in grado di fronteggiare situazioni fino a poco prima inattese». Di qui un quadro che sembra, almeno per ora, senza uscita. «Il Comune, pur a fronte di problemi di bilancio che ci saranno ancora a lungo», dice ancora l’assessore, «già si carica di spese considerevoli per la manutenzione del Progetto Case. Basti pensare ai soldi che sono stati spesi per riparare i tetti dei Map di Pianola che sono stati staccati dal vento». Poi l’assessore ricorda che ci sono da pagare, da parte del Comune, gli enti erogatori dei servizi. E anche lì non si tratta certo di pochi spiccioli.

- da Il Centro -

 



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