Casette dei privati, stop per “B” e “C”

La maggioranza, nel corso di una riunione che si è svolta l’altra sera, ha trovato l’accordo sul meccanismo che porterà a non rilasciare più nuove autorizzazioni ai privati che hanno l’abitazione principale classificata “B” o “C” e volessero costruirsi una nuova casa (o un’attività commerciali) su terreni non edificabili. La delibera di Consiglio che regola il “fai da te”, la numero 58 del 25 maggio 2009, sarà dunque ritirata. Il nuovo provvedimento, su cui servirà la convergenza anche dell’opposizione, prevederà, dunque, uno stop alle nuove autorizzazioni per chi ha la casa “B” o “C”, mentre terrà aperta una “finestra” per chi ha l’abitazione classificata “E”. Il meccanismo, salvo modifiche, sarà questo: entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento si potrà presentare la domanda (e non più, come prima, una semplice comunicazione) che dovrà essere approvata; entro novanta giorni, poi, si dovrà costruire. A quel punto, presumibilmente, arriverà lo stop anche per le “E”. L’idea sarà ora messa a confronto con l’opposizione, poi il documento approderà in commissione e quindi sarà sottoposto all’attenzione dell’assise. Per il momento pare escluso un provvedimento di Giunta. Proseguiranno, nel contempo, i controlli per “scovare” chi ha costruito abusivamente, cioè in maniera difforme dalla delibera o in assenza dei diritti. Nel frattempo il Comune si sta attrezzando anche per normare tutte le zone a vincolo decaduto, ovvero le “aree bianche” che non hanno ancora una destinazione urbanistica definita. Ci sono diverse sentenze del Tar che vanno applicate e l’amministrazione è intenzionata ad accelerare i tempi per arrivare prima possibile a una nuova pianificazione del territorio che tenga conto di tutte le variazioni che si sono succedute dopo il terremoto.



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