Perdonanza e Unesco Riparte la corsa per il riconoscimento

La corsa contro il tempo è ricominciata. Sembra quasi di assistere a un déjà-vu, ma stavolta saranno curati anche i dettagli. Su impulso della Deputazione di storia patria d’Abruzzo e di un gruppo di intellettuali, ha preso il via l’iter per la seconda candidatura della Perdonanza Celestiniana a patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, dopo il rinvio da parte dell’Unesco dell’anno scorso. Un dossier è ormai quasi pronto ed entro la fine di marzo sarà presentato alla riunione del gruppo italiano che deve riproporre la candidatura a Parigi. Parola di Francesco Sabatini, presidente del Comitato promotore della candidatura Unesco. Il notissimo linguista, più conosciuto come presidente onorario dell’Accademia della Crusca, di Pescocostanzo, lo ha assicurato durante l’incontro organizzato dal Comune nell’aula magna del Gssi. «Vogliamo informare la cittadinanza su ciò che si sta facendo a vari livelli, tecnico e politico, per questa ripresentazione della candidatura della Perdonanza», ha detto. «Sul piano tecnico abbiamo tenuto conto dei pretesti usati per fermare all’ultimo momento l’operazione. A livello di responsabilità politica abbiamo fatto pervenire ai tre ministeri (Cultura, Esteri, Agricoltura), che devono decidere sulla questione, i documenti che dimostrano che c’era stata un’incomprensione o meglio una disattenzione verso il valore di questo patrimonio che aveva ricevuto il consenso di molti rappresentanti esteri anche di altra fede religiosa. Ci prepariamo a fornire nuova documentazione entro fine marzo». Quello che sembra aver colpito il presidente del Comitato promotore è stata la motivazione del rinvio: «Si parlava di scarso valore per la solidarietà tra i popoli», ha sottolineato. «Questo è un errore di interpretazione. Se c’è un’iniziativa spirituale e culturale che ha forte valore in quella direzione è la Perdonanza aquilana». Ma la “colpa” della mancata promozione del progetto può essere ricercata anche in altro, quello che Sabatini chiama «qualche disimpegno da parte delle istituzioni. Qualcuno», ha commentato, «ha attaccato la richiesta a favore di altre candidature. Siamo stati invitati dal presidente dell’assemblea che ha espresso il voto di rinvio a ripresentare, si spera unanimemente da parte italiana, questo documento. Abbiamo perciò cercato di far arrivare a tutti i livelli, dal capo dello Stato ai ministri, una segnalazione di maggior attenzione. Ci auguriamo che questa volta disattenzioni e incomprensioni non ci siano». L’iter è lungo, ma l’impegno anche, come hanno assicurato Walter Capezzali, referente della candidatura Unesco, Ernesto Di Renzo, curatore scientifico del dossier di candidatura ed Elena Sinibaldi, consulente Mibact: «Almeno il 20 per cento delle candidature, ogni anno, viene rinviato come è successo alla Perdonanza», ha spiegato. «Dobbiamo rimettere le carte in tavola e presentare questa come unica candidatura italiana. La forza della Perdonanza è il suo messaggio».
di Michela Corridore - da Il Centro -


 



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