AL VIA LA MISSIONE EUROPEA SU MARTE. EXOMARS IN VOLO VERSO IL PIANETA ROSSO

 

 

 

 

L'Europa vola verso Marte. Oggi dal cosmodromo di Bajkonur, nelle steppe del Kazakistan, quando in Italia erano appena passate le 10:30 del mattino, è partita alla volta del Pianeta Rosso la missione robotica ExoMars (Exobiology on Mars), realizzata dalla European Space Agency (ESA) in collaborazione con l’agenzia russa Roscosmos. A bordo del razzo Proton-M il modulo di discesa, il lander Entry, Descent and landing demonstrator Module (EDM), insieme alla sonda orbitante Trace Gas Orbiter (TGO).

Battezzato Schiaparelli - dal nome dell’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli che disegnò la prima mappa di Marte - su proposta dell'Osservatorio Astronomico di Brera dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dove Schiaparelli è stato a lungo direttore, il modulo EDM è un concentrato di tecnologia italiana, con Thales Alenia Space (Thales-Finmeccanica) capofila delle aziende che hanno contribuito alla missione. A bordo del lander la stazione meteo “DREAMS” (Dust characterization, Risk assessment and Environment Analyser on the Martian Surface), realizzata dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) con il supporto del Cisas (Centro di ateneo di studi e attività spaziali “G.Colombo”), e la guida scientifica dell'INAF, con Francesca Esposito dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, e il microriflettore laser INstrument for landing-Roving laser Retroreflector Investigations (INRRI) dell’ASI e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), realizzato con la supervisione scientifica di Simone Dell’Agnello, fisico dei Laboratori Nazionali di Frascati (LNF) dell’INFN.

A seguire in diretta streaming il lancio c’erano anche, emozionati, i 300 dipendenti aquilani della Thales Alenia Space. La missione su Marte, infatti, porta anche la firma dello stabilimento di Pile, dove tra il 2014 e il 2015 sono state realizzate le antenne che trasmetteranno i segnali fra il pianeta rosso e la terra, oltre a unità elettroniche della componentistica. Un gruppo di lavoro, fra ingegneri e tecnici specializzati, si è occupato di manufacturing e aspetti tecnologici, sviluppando e assemblando anche parti del sistema di discesa del lander.

"INRRI diventerà il primo bersaglio laser passivo sulla superficie marziana e il primo oltre la Luna - spiega Dell'Agnello -. Dovrebbe, inoltre, essere l’antesignano di una serie di microriflettori portati da futuri lander o rover, che assieme formeranno un Mars Geophysics Network (MGN), una rete di punti di riferimento per misure di geodesia di Marte e test di Relatività Generale. A lungo termine - aggiunge il ricercatore dei LNF -, MGN potrebbe diventare una rete di posizionamento di precisione simile a quella dei retroriflettori laser delle missioni Apollo e Lunokhod sulla Luna".

Lo scopo della missione ExoMars è ambizioso: scovare nel sottosuolo eventuali tracce di vita marziana, passata o presente. Il lander Schiaparelli si poserà sulla superficie del Pianeta rosso dopo un viaggio di sette mesi. Inizierà, quindi, le analisi scientifiche con la stazione meteo italiana. La sonda orbitante TGO realizzerà, invece, la prima misura dei campi elettrici sulla superficie di Marte e una mappa delle fonti di metano del Pianeta Rosso, possibili spie di vita aliena microbica. Aiuterà, così, gli scienziati nella scelta del sito migliore per il secondo sbarco europeo, in programma nel 2018, con un rover che effettuerà le analisi al suolo grazie a un trapano italiano, in grado di raggiungere i due metri di profondità.

Ma anche alla fine della sua fase operativa, la missione continuerà con il retroriflettore INRRI che, essendo uno strumento passivo, potrà operare per molti anni dopo la breve vita di EDM e dei suoi strumenti attivi. "Non è escluso in futuro - conclude Dell'Agnello - che INRRI possa essere usato come nuovo punto di riferimento geodetico primario e di precisione di Marte: una sorta di Greenwich marziano".


 



Condividi

    



Commenta L'Articolo