Soccorso a pagamento Abruzzo, ecco cosa prevede la proposta di legge

 

 

- da Mountlive - E’ giunta l’ora x per il Soccorso alpino a pagamento in Abruzzo? Il testo definitivo della proposta di legge (Reasta) verrà proposto la prossima settimana (era in programma oggi ma è stato rinviato) al Tavolo tecnico per il varo definitivo per poi essere portato all’attenzione della Commissione Ambiente e infine in Consiglio regionale. Al tavolo siederanno  le Guide alpine, il 118, rappresentanti  Cai, Maestri di sci, Squadre di Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, Forestale e della Polizia.

A promuovere l’introduzione del Soccorso alpino a pagamento sono stati due consiglieri regionali, Luciano Monticelli (PD) e Pierpaolo Pietrucci (PD). L’Abruzzo pare si stia dando una mossa dopo  l’approvazione della legge che istituisce il “ticket” in Lombardia.  Lo scorso anno, infatti, dopo Veneto, Trentino e Valle d’Aosta anche la Lombardia ha deciso in tal senso. Si dovrà pagare nel caso vi siano comportamenti imprudenti o negligenti, se vi è un ferito con codice bianco o nessun ricovero in ospedale.

Cosa prevede la proposta di legge? La Reasta (Rete Escursionistica alpinistica speleologica teorrentistica Abruzzo) consta di 15 articoli. Il documento è finalizzato alla disciplina, alla promozione e tutela del turismo montano, in relazione alle funzioni ed ai valori sociali, culturali, ambientali, didattici e di tutela del territorio, per uno sviluppo sostenibile ed economico dell’Abruzzo, con la manutenzione, il recupero, la conoscenza, la salvaguardia del territorio, delle specificità locali naturali e culturali. Questi obiettivi si pongono, tra gli altri, come risorsa allo spopolamento di alcune aree della regione con la manutenzione, il recupero, il censimento, attraverso la valorizzazione, dei sentieri e dei percorsi degli itinerari escursionistici, delle Vie ferrate, delle vie alpinistiche, delle vie di arrampicata sportiva, dei tratturi, delle ippovie, delle piste mountain biking, delle grotte e dei torrenti, (REASTA), che ne favoriscano una corretta e consapevole fruizione. In pratica, si tratta della promozione del turismo montano attraverso il corretto esercizio di ogni attività escursionistica, alpinistica, speleologica e torrentistica regolata dalla presente proposta di legge.

 

Insomma, è indispensabile responsabilizzare i fruitori delle aree interne dopo aver dato loro gli strumenti necessari per la loro fruizione quali informazione, formazione e nel caso di imperizie, il pagamento delle prestazioni di soccorso.

Al momento pare ci siano due proposte in merito a tale prestazioni.

In generale, gli interventi di soccorso ed elisoccorso di carattere sanitario, comprensivi di recupero e trasporto, devono considerarsi, dice la Reasta, come prestazioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale se effettuati nei limiti di quanto disposto dall’art. 11 del decreto del Presidente della Repubblica del 27 marzo 1992. Le centrali operative dei SUEM 118 verificano e certificano la sussistenza o meno del carattere sanitario degli interventi.

Gli interventi di soccorso ed elisoccorso di carattere non sanitario, comprensivi di recupero e trasporto, qualora non sussista la necessità di accertamento diagnostico o di prestazioni sanitarie presso un pronto soccorso, sono soggetti a una compartecipazione alla spesa a carico dell’utente trasportato, se richiesto da quest’ultimo o riconducibile ad esso. La compartecipazione è aggravata qualora si ravvisi un comportamento imprudente. La classificazione degli interventi di soccorso e recupero in ambiente montano, impervio o ostile ed ipogeo a titolo di soccorso sanitario o non sanitario, urgente o non urgente, è attribuita dalla Sala Operativa 3 Regionale Emergenza Urgenza 118, che effettua l’intervento in coordinamento con l’equipe di soccorso sanitario e il Corpo nazionale Soccorso Alpino e Speleologico dell’Abruzzo.

Ancora prematuro parlare di tariffario. La competenza spetta alla Giunta regionale che, sentito il SASA – CNSAS, entro centoventi giorni dall’entrata in vigore della presente legge, integra e aggiorna il proprio tariffario per i servizi di soccorso sanitario e non sanitario. Prevista, per i residenti nella regione Abruzzo, una riduzione della tariffa la cui misura verrà concordata tra la Regione Abruzzo e le Aziende Sanitarie Locali.

 

Inoltre, come si diceva, la Reasta è finalizzata, in generale, alla promozione e tutela del patrimonio montano abruzzese. In tale ottica, la proposta di legge prevede sanzioni amministrative pecuniarie:

  1. a) da euro 100 a euro 1.000 chiunque faccia uso di segnaletica difforme da quella definita dal regolamento attuativo di cui all’articolo 13;
  2. b) da euro 500 a euro 2.500 chiunque danneggi la segnaletica o le opere realizzate per la percorribilità e la sosta lungo i sentieri della REAA;
  3. c) da euro 500 a euro 2.500 chiunque danneggi, alteri o chiuda tratti della REASTA;
  4. d) da euro 100 a euro 1.000 chiunque esegua interventi manutentivi non autorizzati;
  5. e) da euro 500 a euro 2.500 chiunque acceda o transiti sulla REASTA con mezzi a motore senza la necessaria autorizzazione; in caso di recidiva è previsto il sequestro conservativo del mezzo a garanzia del pagamento della sanzione comminata.

 

gustav thoeni paolo de luca

Gustav Thoeni insieme a Paolo De Luca

 

Sull’introduzione del soccorso alpino a pagamento in Abruzzo, nei giorni scorsi è intervenuto anche il pluricampione di sci Gustav Thoeni. Thoeni ha vinto tre medaglie olimpiche, quattro mondiali, quattro coppe del mondo, tre di slalom gigante e due di slalom speciale. Nei giorni scorsi uno dei consulenti della Reasta, Paolo De Luca, Maestro  di  Sci  e Accompagnatore  di  media  Montagna  di Pietracamela, lo ha incontrato a Trafoi, in Alta Val Venosta (blozano), dove Thoeni gestisce l’hotel Bellavista.  «Sono molto favorevole a questa proposta» dice Thoeni al quotidiano abruzzese Il Capoluogo. «E’ già attivo in diverse regioni italiane, ma solo nel nord. Fa bene, dunque, la Regione Abruzzo ad insistere e a portare avanti una proposta del genere, che gli amanti della montagna non possono non condividere. Non dimentichiamo che l’imprudenza di alcuni escursionisti o sciatori non solo mette in pericolo la loro vita, ma anche quella dei loro soccorritori. Qui in Alto Adige chi va spesso in montagna fa la tessera e l’assicurazione annuale con il CAI, all’interno della quale è previsto anche il soccorso in caso di necessità. Ma ovviamente si parla di persone che amano la montagna, la conoscono e la rispettano al tempo stesso».



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