Il Gran sasso ha dato l'ultimo saluto all'alpinista Lino D’Angelo

 

 

 

Si è spento, all’età di 92 anni, Lino D’Angelo, icona dell’alpinismo abruzzese. Classe 1921, Lino D’Angelo, cavaliere della repubblica, ha fatto la storia del Gran Sasso con salite epiche su Corno Piccolo, Paretone, nord del Camicia.

Alpinisti abruzzesi e romani, le guide alpine, il Soccorso alpino, varie sezioni del Cai di Teramo e L'Aquila, gli Aquilotti del Gran Sasso, alpinisti di Pietracamela e l'Explora Nunaat International hanno voluto omaggiare per l'ultima volta il grande alpinista. Presenti tra gli altri, nella piccola chiesa di San Giovanni che non è riuscita a contenere tutti, anche l'ex sindaco di Pietracamela Antonio Di Giustino e l'ex direttore del Parco Marcello Maranella. Una cerimonia semplice ma sentita a cui hanno preso parte gli amici di ieri e di oggi dello scalatore 95enne, morto lunedì.

Il  ricordo di Davide Peluzzi - da Mountlive -

Nato a Pietracamela  (Teramo-Abruzzo) il 3 gennaio del 1921. Guida Alpina Emerita.
Un eroe… appena tornato dalla prigionia  continuò a dedicarsi all’alpinismo con la voglia di misurarsi con le pareti estreme del Gran Sasso.
Così con il Monolito del Corno Piccolo nel 1956 e sui pilastri del Paretone del Corno Grande nel 1958 e su altre vie, riuscì da pioniere ad esprimere la sua forza e sincerità nei confronti del mondo.
Questo lui mi raccontava… essere sopravvissuto alla guerra e affrontare l’estremo lo faceva sentire vivo… esprimeva se stesso e il suo territorio: Pietracamela,  la valle del Vomano e il “suo” Gran Sasso.

Gli incontri con Walter Bonatti, Fosco Maraini ed altri alpinisti lo proiettò nel “gusto” dell’ignoto,  nella ricerca di angoli del Gran Sasso ancora intatti, per superare i limiti delle difficoltà alpinistiche fino ad allora affrontate sul massiccio più alto dell’Appennino. Un pioniere.
Realizzò molte vie e ripetizioni sul Gran Sasso e sulle Alpi.

La sua ultima salita alpinistica la realizzò all’età di 77 anni…e salutò,  come mi raccontava, per l’ultima volta un formicaio che era sul Corno Piccolo. Accarezzandolo e salutando le sue amate rocce calcaree.
Ma tutto questo lo potrete leggere sul suo libro “Le alte vie di una Vita” titolo che mi chiese di scegliere… dicendomi: “Davide, ora io ho scritto il libro, ora tu trovami il titolo, mi affido a te… come in una cordata…” e così unii la sua vita a Pietracamela,  la guerra e le alte vette. Per me fu ed è un grande onore.

Negli ultimi anni Lino è stato sempre attento alle dinamiche alpinistiche riguardanti il panorama italiano ed internazionale. Ha contribuito alla realizzazione del Museo dell’alpinismo del Parco del Gran Sasso e monti della Laga con donazioni personali.
Lino è stato anche un uomo di cultura e attento osservatore delle culture dei popoli. Infatti in ogni mia spedizione sia in Artico Groenlandia o in Himalaya, lui era sempre presente con indicazioni consigli tecnici e non. Mi ripeteva sempre che la difficoltà maggiore in alpinismo era trovare un “compagno competente e leale” Questa era la vera difficoltà. Poi tutto il resto si risolveva e soprattutto bisognava saper rinunciare davanti alle difficoltà insuperabili che a volte la natura presentava.

La  donazione dei  suoi guanti di piumino che mi consegnò nel 2011, mi hanno sempre accompagnato nelle ultime spedizioni in Himalaya… e mi ha sempre consigliato al meglio.

A lui devo molto.

Un uomo vero,  schietto e sincero.  Un uomo oltre.

Ciao Lino… il vento, le rocce del Gran Sasso continueranno a portare la tua voce, dei tuoi insegnamenti, dei tuoi gesti, dei tuoi racconti della tua anima.
Ancora per molto tempo tu rappresenterai il Gran Sasso d’Italia con le tue storie che continueranno ad essere citate per le generazioni future. Grazie.

 Ciao Lino.

Davide Peluzzi.


 



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