Dal 14 aprile i colloqui e le selezioni Accord Phoenix con 129 assunzioni

 

 

 

 

È partita la fase preliminare che porterà all’assunzione di 129 persone nel sito per lo smaltimento di rifiuti elettronici che l’Accord Phoenix si appresta ad aprire all’interno del polo elettronico. Nella prima giornata sono stati raccolti 38 curricula, tutti appartenenti a ex lavoratori provenienti da Finmek, Intercompel, P&A Service e Fida. Si prosegue fino al 14 aprile, poi sarà un apposito comitato, voluto dall’azienda, a procedere con la seconda fase, quella dei colloqui e delle selezioni: un gruppo formato dai quadri dirigenziali e dal coordinatore del progetto, lo scozzese James Bell. La priorità verrà data, come da accordi sottoscritti, ai fuoriusciti delle quattro aziende aquilane che hanno chiuso i battenti. Nella prima linea produttiva, che dovrebbe essere attiva entro sei mesi, lavoreranno 60 operai, per arrivare a regime, con la seconda linea, a 129 addetti. Secondo i sindacati, che stanno effettuando un monitoraggio fra i lavoratori da ricollocare, la cifra iniziale di circa 200 persone potrebbe essersi ridotta notevolmente, attestandosi in un range fra le 100 e le 120 unità: dopo anni di mobilità, c’è chi ha trovato un’altra ricollocazione, chi ha aperto una partita Iva in altri campi, chi si è trasferito. I nuovi numeri, che saranno comunque confermati dopo il 14 aprile, fanno ipotizzare che tutto il personale in attesa verrà riassorbito nella prima realtà industriale che sceglie di insediarsi all’Aquila dopo il sisma del 2009. L’Accord Phoenix fa sapere che, al momento, non verranno accettati curricula al di fuori delle aziende interessate, visto che ieri, attirati dalla notizia di nuovi posti di lavoro, in tanti si sono presentati davanti all’ex Italtel. I sindacati attendono dopo il 20 aprile la convocazione del secondo tavolo per verificare la situazione occupazionale e discutere del piano industriale. Intanto, all’interno del sito sono iniziati, e vanno avanti velocemente, gli interventi per adeguare gli spazi che ospiteranno i macchinari, acquistati in Germania e Francia. Una opportunità di rioccupazione che alimenta le speranze di chi vive nella difficoltà economica ormai dai tempo.
di Romana Scopano -da Il Centro -


 
 



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