E' corsa alla materia oscura, quattro test sfidano l'Italia Dalla Corea del Sud all'Australia

 

 

 



Al nastro di partenza gli esperimenti che sfidano l'Italia nella caccia alla materia oscura, la materia invisibile e sconociuta che occupa il 25% dell'universo. A otto anni dalle polemiche che seguirono all'esperimento Dama, condotto dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) nei laboratori del Gran Sasso e che per la prima volta segnalo' possibili tracce della materia oscura, è al nastro di partenza un esperimento nella Corea del Sud, seguito nel giro di qualche anno da test in Spagna, Australia e in Italia, ancora nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso.

''Dopo la scoperta del bosone di Higgs, la prossima sfida e' capire come e' fatta la materia oscura'', ha detto il vicepresidente dell'Infn, Antonio Masiero, i fisici deduconol'esistenza della materia oscura sulla base degli effetti gravitazionali che questa materia invisibile esercita su quella visibile, ad esempio sulle galassie. Tuttavia la natura della materia oscura rimane un mistero. L'ipotesi principale e' che sia fatta di particelle chiamate Wimp (Interacting Massive Particles). I segnali di queste particelle sono stati intercettati dai rivelatori dell'esperimento Dama, fatti di cristalli purissimi di ioduro di sodio. Ma non tutti sono d'accordo: ''se davvero e' materia oscura, dovrebbero averla vista anche altri esperimenti'', ha osservato su Nature il fisico Thomas Schwetz-Mangold, dell'Istituto di tecnologia di Karlsruhe.


Tuttavia sono falliti anche numerosi tentativi di trovare punti deboli nell'esperimento Dama. ''Non ci sono dubbi sui risultati di Dama, ma la scienza e' basata sulla riproducibilita' e da anni auspichiamo sia possibile fare un altro test che possa comprovare il risultato di Dama'', ha detto Masiero.

Non e' facile ottenere cristalli di ioduro di sodio purissimi come quelli di Dama per poter riprodurre l'esperimento, ma adesso 4 gruppi di ricerca ci sono riusciti e sono pronti a testarli. Il primo a partire è l'esperimento sudcoreano Kims. L'Italia, in collaborazione con gli Stati Uniti, prepara intanto l'esperimento Sabre (Sodium-iodide with Active Background Rejection), nato dalla collaborazione tra Infn e universita' di Princeton e che prevede due rivelatori gemelli, al Gran Sasso e in Australia, che dovrebbero essere operativi intorno al 2018.


 



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