Il giuramento dei 352 marescialli alla Scuola della Finanza - Oltre 4.000 i familiari degli allievi

 

 

 

Nella piazza d’Armi della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza è riecheggiato all’unisono il “lo giuro” dei 352 allievi marescialli. La cerimonia militare, che ha segnato il primo traguardo della carriera dei giovani iscritti al corso, cominciato lo scorso 15 dicembre, si è svolta alla presenza del comandante generale del Corpo Saverio Capolupo e del comandante in seconda Giorgio Toschi. Testimoni del solenne impegno assunto oltre quattromila familiari degli allievi, provenienti da ogni parte d’Italia e le numerose autorità intervenute, tra cui il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, il prefetto Francesco Alecci, il sindaco Massimo Cialente e l’arcivescovo Giuseppe Petrocchi. La manifestazione ha avuto, quale momento centrale, la lettura della formula del giuramento da parte del comandante della scuola, definito dallo stesso generale Michele Carbone, «antichissimo atto sacramentale verso se stessi, indissolubilmente legato a quei valori di fedeltà, lealtà e dignità che costituiscono l’essenza di un patrimonio etico che ogni militare onora e custodisce e che dovranno sempre essere la guida nel combattere ogni forma di corruzione». Il generale Carbone ha quindi sottolineato «la forte responsabilità della scuola, chiamata a plasmare tanti giovani per farne abili ispettori della Guardia di Finanza e, ancor prima, cittadini in grado di ergersi a riferimento nella comunità» Il generale Capolupo ha rimarcato «il ruolo di primo piano della Finanza nell’azione di contrasto alla corruzione e all’illegalità nella pubblica amministrazione», ambito di prioritario interesse operativo anche alla luce del nuovo protocollo d’intesa siglato con l’autorità nazionale anticorruzione.

 



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