Elezioni, sette candidati sindaci in un paese di soli 82 abitanti

 

 

 

- di Stefano Leone - Carapelle Calvisio è un borgo incastonato fra gli straordinari boschi verde smeraldo del Parco Gran Sasso monti della Laga. E’ in Abruzzo, in provincia di L’Aquila, appollaiato a 910 metri di altitudine. Adagiato sul declivio di un’altura, il paese guarda la vallata che si estende sotto di esso chiamata la valle dei mandorli per lo stupendo scenario dei mandorli in fiore. Carapelle è assunto agli onori della cronaca di questi giorni per la polemica scaturita dalla presentazione delle liste elettorali per le amministrative del prossimo giugno. Il paese, infatti, tornerà alle urne per il rinnovo dell’amministrazione locale. Perché la polemica? Carapelle Calvisio conta 82 abitanti, dei quali 67 con diritto al voto. Bene, con 67 votanti, sono 7 le liste presentate, così come 7 sono i candidati sindaco, compreso Domenico Di Cesare sindaco uscente, 55 i consiglieri,  Ad alzare la voce per questa situazione è proprio Di Cesare il quale afferma che tre, delle sette liste presentate, sono in appoggio ai candidati sindaco mentre le altre quattro liste sono costituite da personale delle Forze dell’Ordine in particolare poliziotti, carabinieri e poliziotti penitenziari. Di Cesare, da circa vent’anni Sindaco del piccolo borgo montano abruzzese, ha deciso di ricandidarsi dopo che i suoi appelli ai giovani, per un avvicendamento alla guida dell’amministrazione, sono caduti nel vuoto. Ma qual è l’anomalia della presentazione di queste liste zeppe di uomini delle Forze dell’Ordine? Il riavvicinamento a casa. Intanto usufruiscono di un mese di ferie per la campagna elettorale, poi in caso di elezione, grazie al distacco per gli impegni di amministratore locale, ottengono un riavvicinamento ai luoghi di origine. In pratica loro non sanno neanche dove sia Carapelle Calvisio che però può fungere da mezzo per raggiungere il fine. Ad esempio, fra i candidati c’è chi è di Barletta e lavora a Milano, oppure molti altre situazioni analoghe di candidati che arrivano dalla Val di Susa (TO), da Rimini o addirittura dal comune sardo di  Gonnosfanadiga provincia del Medio Campidano. Proprio per questa bizzarra e, forse, tutta italiana situazione, il Sindaco uscente e ricandidato, Domenico Di Cesare, ha annunciato che scriverà al Ministro dell’Interno Alfano per far presente la situazione. Diceva Ennio Flaiano che la situazione politica in Italia è grave ma non è seria.

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo