Stop all’abusivismo edilizio: le associazioni ambientaliste chiedono un nuovo piano regolatore

Una ripianificazione dell’abitato a volume zero, un nuovo piano regolatore immediato ed una moratoria che fermino l’attuale abusivismo selvaggio nel terriorio del cratere, queste le richieste delle associazioni ambientaliste che alzano la voce sul sempre più incalzante problema dello stravolgimento urbanistico e naturalistico dei territori del cratere, derivanti dalla gestione emergenziale e commissariale del post sisma.

WWF, Legambiente, Lipu, Italia Nostra, il Comitato di difesa del Fiume Aterno, Movimento L’Aquila Città di transizione e Associazione Onlus Salviamo Paganica hanno affrontato stamane in conferenza stampa la delicata questione del degrado ambientale e delle costruzioni selvagge che sempre più vanno a riempire un territorio, quello del cratere, già a sufficienza provato.

“Tutto il nostro territorio si sta trasformando in un’enorme baraccopoli- spiega Franco Salvati, presidente di Legambiente L’Aquila - ormai ci viene il sospetto che la ricostruzione sia questa: abusivismo di casette di legno, progetti che piovono dall’alto, deroghe, polemiche tra istituzioni. Come associazione, abbiamo formulato delle proposte e facciamo un appello all’amministrazione comunale e all’ente regione di fermare tutto."

"Proponiamo una moratoria - prosegue Salvati - rispetto a tutto ciò che riguarda il cratere, per riflettere e rimettere in funzione il governo del territorio e l’unico modo civile di governare il territorio è la ripianificazione con un immediato e nuovo piano regolatore che cominci a farci vedere la ricostruzione, quella vera che deve ricominciare dall’asse urbanistico della città. Moratoria e ripianificazione: da queste due richieste si deve partire per rivedere le esigenze, da un punto di vista energetico, sociale e dei servizi. A questo proposito proponiamo il volume zero, cioè non investire in nuove costruzioni, ma riutilizzare quelle che ci sono già."

"Puntiamo a creare un movimento di pressione che sia in supporto delle popolazioni locali – spiega Fausto Corti di Italia Nostra - I nostri obiettivi non sono solo di carattere puramente esortativo, ma concreto, l’ottenimento, cioè, di un provvedimento da parte del Comune che fermi tutto ciò che attualmente va in deroga al piano regolatore. Solo dopo aver fatto il nuovo piano regolatore, si potrà ripartire. Il nostro prossimo passo sarà farci promotori di un provvedimento da parte del consiglio comunale che formalizzi questo principio. La nostra città sta diventando stretta, tutti gli spazi liberi sono stati occupati”. “

Stiamo perdendo le aree di pregio naturalistico del nostro territorio – denuncia Anna Narciso del WWF - l’area del fiume Vetoio, ad esempio, sta rimanendo strozzata dall’impianto di cantieri edili abusivi e dalle decine e decine di baracche posizionate ovunque nella area. Stessa sorte per il fiume Vera e la sua area naturalistica, o per i parchi urbani come quello del Castello cinquecentesco o quello di Collemaggio. Stiamo perdendo, purtroppo, tutte queste aree verdi che erano un’identificazione per i cittadini”.



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