LA DENUNCIA, ''CARTE FALSE PER COSTITUIRE I CONSORZI, VANNO COMMISSARIATI''

 

 

 

 

 

"Ci sarebbero altri aggregati da commissariare, oltre a quelli che non si sono costituiti in consorzio, nei quali sono state fatte carte false per raggiungere il 51 per cento dei titoli di proprietà".

A denunciare una situazione "poco chiara che potrebbe coinvolgere la ricostruzione di molti aggregati edilizi nei Comuni del cratere e dell'Aquila", è il consigliere comunale di minoranza di Acciano (L'Aquila) Cesare Di Giandomenico, ex commissario di un consorzio, dimissionario dopo la sua elezione.

Sono oltre 200, secondo alcune stime fornite dall'Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere (Ursc), gli aggregati che non si sono costituiti in consorzio e che dovranno quindi essere commissariati: migliaia di unità immobiliari alle quali, secondo il consigliere "dovrebbero sommarsene molte altre, costituite in consorzio con chiari artifici".

"In alcuni casi i prorietari di edifici hanno formato consorzi truccando le maggioranze per superare il 51 per cento del titolo di proprietà, anche perché Gaetano Fontana (ex capo della Struttura tecnica di missione, ndr)  aveva stabilito che laddove fosse sufficientemente provato il titolo di proprietà il consorzio sarebbe potuto andare avanti - aggiunge - In questo modo molti presidenti di consorzio che percepiscono il 2 per cento dell'intera somma prevista per la ricostruzione degli aggregati, si appropriano ingiustamente di soldi pubblici".

Di Giandomenico fa menzione di un caso in particolare riscontrato nel suo Comune, nel quale "sono stati redatti testamenti falsi e alcuni titoli di proprietà, ascritti a determinati soggetti prima del sisma, che sono cambiati subito dopo il terremoto. Su questa questione ho informato la procura della Repubblica, l'Ufficio terriotoriale per la ricostruzione (Utr), il Comune di Acciano e la corte dei Conti".

Una piaga che, secondo il consigliere, riguarderebbe altri Comuni sui quali "i consiglieri di minoranza dovrebbero vigilare più attentamente. Il Tuel prevede, infatti, che politicamente possiamo esercitare il sindacato ispettivo con accesso agli atti e segnalazione agli uffici tecnici".

"Bisogna puntare il dito contro chi sta usando danaro pubblico - precisa - Dovremmo sensibilizzare le autorità per verificare se ci sono titoli di proprietà veri e commissariare quegli aggregati non regolari per mandare a casa mandare a casa i presidenti abusivi. In questo modo si recupererebbero indennizzi da poter dare ai leggittimi destinatari che potrebbero essere proprio i commissari".

In relazione al problema delle centinaia di aggregati da commissariare perché non costituiti in consorzio, Di Giandomenico conclude: "Si tratta di una piaga che potrebbe creare in primis problemi di sicurezza nei centri storici perché sono edifici lesionati già da sette anni. In secondo luogo, per questi aggregati potrebbe porsi nel frattempo il problema di nuovi interventi di puntellamento che sono ovviamente spese ulteriori per i Comuni".
di Marianna Galeota - da AbruzzoWeb -

 

 

 

 

 

 

 



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