Occhi in su, Marte mai così vicino

 

 

 

Domani sera basterà alzare lo sguardo al cielo per sentirci un po’ tutti “marziani”. Poco prima dello scoccare della mezzanotte, infatti, Marte sarà vicinissimo alla Terra come non accadeva da ben 11 anni: nel momento di minima distanza, i due pianeti saranno separati da “appena” 75,3 milioni di chilometri. Sarà un’occasione ghiotta per ammirare il disco del Pianeta Rosso e osservare i dettagli che ne disegnano la superficie: un primo assaggio dello spettacolo che ci attende ce lo offre l’Agenzia spaziale europea, con il trittico di Marte ottenuto combinando le immagini appena catturate dalla sonda europea Mars Express, dal telescopio spaziale Hubble di Nasa ed Esa, e da un astrofotografo amatoriale australiano. Due di questi “ritratti” a colori sono stati fatti proprio lo scorso 22 maggio, quando Marte si è messo in bella mostra raggiungendo l’opposizione rispetto al Sole. In queste ore, il Pianeta Rosso sta proseguendo la sua marcia di avvicinamento alla Terra, che “saluterà” domani sera raggiungendo la minima distanza intorno alle 23:34 (ora italiana). «Marte sarà ben visibile tutta la notte - spiega l’astrofisico Gianluca Masi - e il momento più favorevole per osservarlo si avrà intorno all’una di notte». «Basterà guardare verso sud, a 30 gradi di altezza sull’orizzonte: Marte sarà visibile come un astro puntiforme dal colore rosso vivido tra le stelle della Bilancia. Non lontano ci sarà Antares, la stella della costellazione dello Scorpione che deve il suo nome (anti-Ares, cioè anti-Marte) al fatto che compete con Marte per il suo colore rosso, mentre più a est si vedrà Saturno». Marte sarà riconoscibile a occhio nudo: apparirà come un piccolo disco rosso, pari a un centesimo del diametro del disco lunare. Chi invece volesse ammirarlo meglio, scrutando i dettagli della sua superficie, dovrà usare un telescopio con un diametro di almeno 100 millimetri. «Siccome Marte alle nostre latitudini sarà basso sull’orizzonte - spiega Masi - la sua visibilità sarà disturbata dallo spesso strato di atmosfera, lo stesso che al tramonto attenua la luce del Sole mostrandocelo più rosso. Se l’interferenza sarà contenuta - precisa l’astrofisico - potremo vedere i ghiacci che ricoprono il Polo Nord marziano e i chiaroscuri del suolo».

 



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