PROGETTO CASE, ARRIVA L'AFFITTO: ''AD ASSERGI E A CAMARDA SI PAGHERA' MENO CHE A SANT'ANTONIO''

Si pagherà probabilmente l'affitto negli alloggi del progetto C.a.s.e. e nei Map, come già ipotizzato da tempo. La novità è che il canone potrebbe non essere lo stesso per tutte le “new town”.

Secondo una logica che ancora considera il centro storico dell’Aquila come il punto di riferimento rispetto al quale fissare i canoni di affitto, infatti, "ad Assergi e a Camarda si potrebbe pagare di meno rispetto, per esempio, a Sant’Antonio", come spiega l’assessore alle comunale Politiche abitative, Stefania Pezzopane.

Dopo la proposta avanzata i primi di ottobre dal consigliere comunale di “Sinistra per L’Aquila”, Giuseppe Bernardi, di un necessario canone d’affitto, “attualmente la palla è passata all’ufficio Patrimonio del Comune - aggiunge la Pezzopane - che sta lavorando per stabilire le tabelle millesimali che determineranno i canoni e quanto queste potranno variare da zona a zona”.

L’idea di far pagare un miniaffitto ai locatari degli alloggi antisismici era stata espressa a giugno scorso dall’allora assessore alle Politiche abitative, Giustino Masciocco, che aveva parlato di una quota simbolica da pagare mensilmente per avere almeno un contributo che andasse a rimpinguare le esigue casse del Comune, che dopo il sisma si è trovato a dover gestire ben 5.550 alloggi tra C.a.s.e. e Map.

Ipotesi, questa, rilanciata dal consigliere Bernardi e dall’ex consigliere comunale Franco Colonna che, in un’interrogazione urgente presentata al sindaco, Massimo Cialente, suggerivano un canone d’affitto di 5 euro al metro quadrato, mentre per il canone condominiale, che pagherebbe non solo chi era in affitto prima del sisma, ma anche chi aveva un'abitazione di proprietà, l’ipotesi era di 40 centesimi al metro quadro.

Secondo i calcoli fatti allora da Colonna, in questo modo si avrebbero introiti annui di circa 5 milioni di euro che sarebbero destinati al potenziamento dei servizi che ancora mancano nei nuovi aggregati, per esempio i trasporti.

Le entrate potrebbero aumentare se i canoni che l’ufficio Patrimonio fisserà saranno più elevati rispetto alle proposte fatte nei mesi scorsi.

In qualche caso, si può supporre, ad aumentare proporzionalmente sarà anche lo scontento di qualche affittuario.



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