Casette, dopo le verifiche della polizia municipale una ditta abbatterà le costruzioni non in regola

 

 

 

È cominciato ieri il conto alla rovescia per 25 casette provvisorie, realizzate nel post-sisma, che non rispettano i parametri previsti dalla delibera 58. Entro la fine dello scorso mese, infatti, i proprietari delle abitazioni “fai da te” realizzate nella cosiddetta zona P4, ad alto rischio esondazione, avrebbero dovuto provvedere alla demolizione “manu propria”. Da ieri, dunque, è partita la macchina dei controlli da parte della Polizia municipale per verificare l’avvenuto abbattimento. «Ho chiesto di cominciare subito gli accertamenti», spiega il vicesindaco, Nicola Trifuoggi, che ha intrapreso la dura battaglia contro le casette abusive. «Terminati i controlli, partirà la pratica di affidamento del lavoro all'unica impresa che ha risposto al bando, perché provveda agli abbattimenti necessari. Il Comune infatti negli anni scorsi aveva pubblicato un avviso per chiedere la disponibilità all'operazione di demolizione. C’è stata una sola impresa che ha dichiarato la propria disponibilità in tal senso. Il budget del bando non è mai stato intaccato. L’impresa sarà incaricata della demolizione, previa realizzazione di un progetto da parte del nostro ufficio tecnico». Le abitazioni nel mirino del Comune erano state individuate già nel 2011 e raggiunte dall’ordinanza di sgombero e demolizione a firma del sindaco Massimo Cialente nel 2013. Un’ordinanza mai presa in considerazione dai proprietari degli immobili. «Per questo motivo non c’è bisogno di una nuova ordinanza di sgombero. D’altra parte chi doveva ricorrere al Tar lo ha fatto all’epoca, se lo ha fatto. Non mi risulta che il tribunale amministrativo comunque abbia annullato nessuno di questi provvedimenti» continua il vicesindaco. «Il settore ricostruzione privata perciò dovrà partire direttamente con la procedura». Insomma, il Comune terminate le verifiche e realizzato il progetto necessario, potrà presentarsi direttamente con le ruspe davanti alle abitazioni. «Queste costruzioni non rispettano neanche la delibera 58, che stabiliva le zone su cui era possibile edificare, come i metri quadrati consentiti» conclude Trifuoggi. «In quelle zone si rischia una nuova catastrofe. Non si tratta solo di ottemperanza alla normativa, ma anche di una misura di sicurezza per chi si trova all’interno di queste abitazioni. Mi auguro che si arrivi in tempi brevi a ottenere il risultato sperato». I manufatti destinati ad essere abbattuti sono stati localizzati soprattutto nella zona ovest della città: via Pile, via delle Fiamme gialle, località Pantano, San Vittorino, via Tancredi da Pentima, strada statale 615 per Roio, Cansatessa, Preturo, via del Campo, Genzano di Sassa, Pile. Il provvedimento è solo il primo di una serie tesa all’abbattimento di tutte le casette abusive realizzate nel post-sisma. Per queste abitazioni il Comune utilizzerà i fondi che entreranno nelle casse grazie alle sanzioni previste che vanno da 4 mila fino a 20 mila euro.

- da Il Centro -


 



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