Cialente a Trento: vogliamo che L’Aquila diventi una delle prima 50 città d’Europa

 

 

 

“Vogliamo che L’Aquila diventi una delle prima 50 città d’Europa”. E’ questa la sfida che Massimo Cialente primo cittadino del L’Aquila lancia dal Festival dell’Economia di Trento. Un obiettivo ambizioso ma che proietta la città abruzzese colpita dal disastroso terremoto del 6 aprile 2009 verso un futuro dalle grandi prospettive. Cialente è stato il protagonista insieme a Fabrizio Barca Dirigente generale al Ministero dell’Economia e delle Finanze dell’incontro su “L’Aquila: Il più grande cantiere d’Europa. Per quale città? Per qualche crescita?” moderato da Pino Donghi , responsabile scientifico di Bologna Medicina, festival della scienza medica, nello spazio della Filarmonica.

Massimo Cialente prima del suo intervento ha voluto ringraziare la Provincia Autonoma di Trento per l’intervento quantitativo e qualitativo in favore della popolazione aquilana.  Il Sindaco de L’Aquila si è poi affidato ai numeri ricordando le oltre 48.000 persone uscite dall'assistenza per un totale di 17.782 nuclei famigliari per un intervento durato sette anni. “La periferia della città – ha ricordato Cialente è stata ricostruita ed ora ci stiamo dedicando al centro storico potendo contare anche sui 6 miliardi di euro stanziati dal governo Renzi”.  L’Aquila oggi è una sorta di cantiere a cielo aperto, con decine di gru, martelli demolitori, 3500 operai specializzati per una ricostruzione che, oltre alla città, riguarda anche 60 frazioni e gli altri 56 comuni del cratere. Un cantiere da cui ripartire come ha spiegato Fabrizio Barca puntando sull’idea forte legata allo  sviluppo: “Negli incontri fatti nel periodo post terremoto i consigli dell’Ocse andavano in questa direzione: non basta infatti ricostruire una città se non sia ha un’idea di sviluppo del territorio come accaduto purtroppo in altre zone del Paese colpite da gravi eventi sismici che sono state ricostruite ma di fatto non sono mai rinate nel loro tessuto economico”.  Quell’idea di sviluppo che traspare nell’entusiasmo di Massimo Cialente: “Fin dall’inizio della ricostruzione, anche nei momenti più difficili, non abbiamo mai dimenticato la vocazione universitaria della nostra città e abbiamo puntato decisi in questa direzione. Oggi sono quasi ventimila gli studenti iscritti senza dimenticare la creazione del Gran Sasso Institute diventato centro di studi avanzati dell'Istituto nazionale di fisica nucleare che a sede nei laboratori del gran Sasso”. La rinascita de L’Aquila ha dunque le sue radici in un progetto chiaro che punta alla qualità della vita dei cittadini, tutta la città, ad esempio, sarà cablata con fibra ottica, ma anche dei visitatori che verranno attratti sempre in numero maggiore grazie a nuove strategie legate al turismo : “Conosciamo i nostri punti di forza e le nostre debolezze – ha detto Cialente – e pensiamo che il terremoto non abbia distrutto le vocazioni della nostra città dandoci insieme, pur nel dramma, delle nuove occasioni per un futuro migliore”.


 



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