CAPO TENDOPOLI SOTTRASSE MEDICINALI NEL CAMPO DI CENTI COLELLA, CROCE ROSSA CONDANNATA

 

 

 

 "La Corte di Cassazione ha riconosciuto responsabile la Croce Rossa Italiana di appropriazione indebita, condannandola a risarcire i danni provocati al medico veterinario aquilano".

Lo rende noto quest'ultima, la dottoressa Cristiana Graziani di Animalisti italiani.

"I fatti risalgono all'aprile del 2009, nei giorni successivi al sisma - racconta in una nota - quando un'associazione di volontariato di Ercole Ciaglia, la Polizia ecozoofila A.U.D. con sede a Milano, mi aveva donato medicinali ad uso veterinario per un valore di circa 2 mila e 500 euro affinché provvedessi alla cura dei randagi/vaganti, nel dopo terremoto".

"La merce era pervenuta a L'Aquila nel campo accoglienza di Centi Colella, gestito dalla Croce Rossa Italiana, ma la merce non mi era mai stata consegnata, benché nella bolla di accompagnamento fossero espressamente riportati i dati del destinatario e nonostante le mie reiterate insistenze con futili motivi mi veniva di volta in volta negata la consegna della merce che nel frattempo veniva utilizzata per altri scopi".

Nella fase predibattimentale il difensore della parte civile, Fabio Cassisa del Foro dell'Aquila, aveva chiesto ed ottenuto la citazione in giudizio della Croce Rossa Italiana quale responsabile civile, in quanto l'imputato aveva operato in qualità di responsabile del Reparto Cinofili.

"Il terremoto verificatosi a L'Aquila - aggiunge la Graziani - ha non solo colpito migliaia di persone, ma anche numerosi cani e gatti che sono morti o scappati, perdendo nella maggior parte dei casi il proprio padrone, Vagando tra le macerie hanno cercato di nutrirsi per sopravvivere, ed io ed altri volontari avevano grande necessita' di quei farmaci a me destinati per la cura di animali vaganti".

"Sono soddisfatta e felice del risultato ottenuto dal nostro legale, finalmente a pagare non sono sempre degli esseri viventi senza voce, ma anche un ente così conosciuto come la Croce Rossa Italiana. Mi auguro che per il futuro si possa porre fine alle irregolarità e prevaricazioni a danno degli animali randagi".

"I due aspetti della vicenda giudiziaria, vale a dire la colpevolezza dell'imputato in ordine all'appropriazione indebita dei medicinali ed il fatto che questi abbia agito quale dirigente nazionale della Croce Rossa Italiana - spiega l'avvocato Cassisa - sono circostanze che hanno trovato riscontro sia nel secondo grado di giudizio innanzi alla Corte di Appello, sia soprattutto innanzi alla Corte di Cassazione, II sezione penale, nel corso della pubblica udienza celebrata di recente a Roma".

"Sia la Corte di Appello, che quella di Cassazione, infatti, non solo hanno confermato la condanna del responsabile per appropriazione indebita, ma anche l'obbligo per la Croce Rossa di risarcire quale responsabile civile i danni provocati alla parte civile, la dottoressa Graziani", conclude Cassisa.


 



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