Fuori di sé il rifugiato preso dopo il colpo del bancomat schiaffeggia l’avvocato

 

 

Udienza concitata in occasione della convalida del fermo del 25enne eritreo accusato di aver rapinato un giovane di Vieste, ma residente all’Aquila, Vincenzo Ricciardelli, al bancomat delle Poste di via Carabba (e non alla galleria Meridiana, come erroneamente riportato ieri). Il rifugiato ha aggredito uno dei suoi avvocati anche se è stato subito bloccato e insultato il giudice mettendosi di spalle. Il fermo è stato convalidato e lo straniero, con problemi di salute, starà nel carcere di San Donato di Pescara, dove c’è un presidio psichiatrico, fino al 2 febbraio 2017 quando ci sarà il processo. Il giudice ritiene che possa reiterare il reato. Del resto ha già avuto 3 trattamenti sanitari obbligatori. «Ho avuto la sfortuna di trovarmi nel posto sbagliato», ha commentato il rapinato, che era insieme al suo amico Angelo Sericola. «Era lì da tempo pronto per l’agguato», ha aggiunto, precisando che nelle vicinanze si trovava una donna incinta che ha avuto un lieve malore nell’assistere alla scena. Il giovane, che è stato arrestato dalla polizia, tra l’altro ha dato in escandescenze anche durante la notte in cella di sicurezza. «Al giovane rapinato», si legge in una nota di Fratelli d’Italia, «va il nostro sostegno. Da tempo denunciamo lo stato di insicurezza in cui versano le nostre strade e lo stato in cui sono costrette a operare le forze dell’ordine che, nonostante siano abbandonate dalle istituzioni, ancora una volta sono riuscite ad arrestare l’aggressore». L’uomo è difeso da Augusto Frezza e Rosita Altobelli.

 



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