L’Amministrazione Separata di Assergi risponde alle polemiche dopo l’incidente sul Gran Sasso

 

 

 

 L’amministrazione dei beni separati di Assergi «non ha mai ricevuto alcuna richiesta riguardante il progetto del ripristino e messa in sicurezza dei sentieri e ferrate ricadenti sul territorio». Lo afferma il presidente Luca Scarcia, in riferimento all’incidente nel quale hanno perso la vita Luca D’Andrea e Roberto Iannilli, che si è verificato sulla parete Nord di Monte Camicia. «Quest’amministrazione», spiega il presidente, «è stata sin dall’inizio favorevole al progetto della Regione Abruzzo di recupero e messa in sicurezza dei sentieri e delle ferrate, come più volte espresso dai nostri rappresentanti all’interno del Distretto turistico del Gran Sasso. Non si può fare a meno di stigmatizzare alcune affermazioni del vicepresidente della Regione Abruzzo e del presidente del Collegio delle guide alpine abruzzesi sullo stato burocratico della pratica. Quindi, non essendoci a monte alcuna richiesta, non si vede come si possa rilasciare un’autorizzazione e se, addirittura, la stessa sia legalmente necessaria ovvero debba essere concessa dall’Asbuc competente territorialmente. Quest’amministrazione, comunque, lo si ribadisce, è favorevole alla realizzazione del progetto. Si rammenta in proposito, e ciò è ben noto agli addetti ai lavori, che prima dell’uscita del bando di affidamento dei lavori che dovrebbero essere in procinto di venire realizzati, l’Asbuc di Assergi aveva già preso accordi per effettuare a proprie spese i lavori di ripristino della Ferrata Brizio, sentiero assai importante per il collegamento estivo dei due versanti. Insomma, quando vedremo iniziare i lavori? Un’ulteriore considerazione, infine, va fatta. Non si possono far ricadere l’inefficienza e il ritardo dell’iter burocratico di chi appalta e successivamente affida progetto e lavori (con l’onere del controllo) sulle Asbuc di competenza, ma si dica chiaramente chi è inefficiente e chi eventualmente abbia colpe in merito. Sarebbe stato più giusto e onesto dichiarare che, in ragione di ostacoli burocratici, probabilmente i lavori avrebbero dovuto essere posticipati alla prossima stagione. L’ennesimo ritardo. Tanto noi dell’Asbuc di Assergi», conclude Scarcia, «siamo ampiamente abituati ai continui rinvii, di anno in anno, della privatizzazione del Centro turistico del Gran Sasso e del possibile sviluppo turistico».

 



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