PALAZZO ABBATTUTO SI APRE UNA VORAGINE IN VIA ALDO MORO ALL'AQUILA

 

 

 

Le abbondanti piogge dei giorni scorsi, unite alle condizioni non ottimali in cui versa la strada, sono il mix che ha provocato il cedimento di un muro di contenimento in via Aldo Moro, all’incrocio con via San Sisto. Col muro è venuto giù anche parte dell’asfalto, per un tratto di circa 20 metri, dando origine a una frana di proporzioni notevoli che poteva costare la vita a chi fosse transitato in zona in quel momento. L’allarme è scattato subito dopo pranzo. Gli avventori del bar che si trova di fronte hanno sentito il rumore provocato dalla caduta del muro e del tratto stradale, e hanno chiamato i vigili del fuoco. Il cedimento si è verificato all’interno del cantiere dove sono in fase di scavo le fondamenta dell’edificio che dovrà essere ricostruito. Anche l’operaio che era al lavoro con l’escavatore ha rischiato di essere travolto. L’operaio, fortunatamente, al momento del crollo aveva raggiunto la parte opposta rispetto all’area nella quale si è verificato il crollo. Oltre ai vigili del fuoco, che per ragioni precauzionali hanno fatto sgomberare anche la vicina palazzina, sono giunti gli agenti della polizia municipale, agli ordini del comandante Ernesto Grippo, che hanno provveduto a regolare la viabilità. Alla fine il tratto stradale è stato chiuso. Troppo elevato, infatti, è il rischio di nuovi cedimenti, considerata la precarietà in cui versa quello che resta della strada. Persino il peso di una sola vettura potrebbe compromettere la fragile stabilità del lato non interessato dal crollo. Anche la palazzina evacuata, dove ha sede un’autofficina, è in parte interessata dal terrapieno che è venuto giù. Assieme alla strada, la frana si è portata dietro diversi blocchi di cemento armato, che erano stati utilizzati come spartitraffico. L’area è stata interdetta anche alla circolazione dei pedoni. Sulle cause del crollo bisogna ancora fare luce, anche se, da una prima analisi, a provocare il distaccamento potrebbero essere state le infiltrazioni di acqua dovute alle piogge. Probabilmente il movimento terra all’interno del cantiere, dovuto allo scavo delle fondazioni, ha amplificato l’azione della pioggia, col risultato visibile dalla foto. Alcuni tecnici avanzano anche dubbi sulle modalità di costruzione del vecchio edificio demolito, e del muro di contenimento della strada, che a un primo esame era stato costruito senza la doppia struttura giuntata. I lavori per la ricostruzione del palazzo ora dovranno fermarsi, almeno fino a quando non sarà stata messa in sicurezza l’area sovrastante.

 



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