Funivia Gran Sasso: è più grave del previsto...

Potrebbe volerci un sacco di tempo per rivedere in funzione la funivia del Gran Sasso. È quanto emerge nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipano il direttore degli impianti, Marco Cordeschi, e il presidente del Centro turistico del Gran Sasso, Vittorio Miconi, per spiegare il rinvio della cerimonia di apertura prevista per oggi.

"La funivia - ha spiegato Cordeschi - si è bloccata per via di un problema al riduttore, componente del motore di riserva; un problema imprevisto sorto durante la fase del collaudo. Bisogna aprire il riduttore e valutare l'entità danno per capire se bisognerà sostituirlo o ripararlo. Con la sostituzione, ci vorrebbero tempi lunghi".

“Tutto dipende dall’entità del problema tecnico – ha aggiunto Cordeschi – se sarà possibile riparare in loco il riduttore è pensabile che la riapertura avvenga nel giro di qualche giorno. Se, invece, sarà necessario sostituire il pezzo allora inevitabilmente i tempi si allungheranno. Il componente non è di facile reperibilità sul mercato, poi in questi giorni le aziende sono chiuse e una volta ricevuto il pezzo questo dovrà essere montato. Insomma occorre tempo per garantire un lavoro ben fatto e la massima sicurezza degli impianti. In giornata apriremo la cassa che contiene il riduttore e capiremo cosa è successo”.

Una beffa se si pensa che questa parte della funivia sarebbe stata sostituita a maggio con la seconda tranche di lavori per l’ammodernamento dell’impianto, grazie al quale sarebbe stata sostituita: la prima parte delle opere, infatti, sono state incentrate sulla messa in sicurezza della funivia, mentre da maggio si sarebbe partiti con i lavori di ammodernamento che prevedono, tra le altre cose, l’impianto di due motori e di due riduttori, proprio per far fronte ad un’emergenza simile a quella di questi giorni.

Cordeschi ha poi spiegato che non è possibile fare altre previsioni se non si conosce l'entità del danno.

Per Miconi c'è stata una "doppia sfortuna: la manutenzione ventennale caduta nell'anno del terremoto. Oltre gli albergatori - ha sottolineato - per questo incidente soffrirà anche l'azienda, che ha 40 dipendenti".

"Il Centro turistico - ha aggiunto - non è un carrozzone. I lavori sono iniziati il 18 ottobre e sono finiti il 18 dicembre. È stato fatto il massimo, io sono sereno: abbiamo fatto 1.300 abbonamenti, il problema è di natura tecnica. Oggi ero sicuro che ci sarebbe stato salto di qualità".



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