Cronaca del Girotrekking di Navelli e del suo territorio

 

 

 

A cura di Antonio Pattuglia e Wilma Guetti
Sabato 16 Luglio 2016 .. Non sembrava neanche "Luglio" venivamo da un periodo molto "autunnale" con pioggia e temperature in forte ribasso e decidere di confermare un trekking così impegnativo e lungo è stato molto difficile ... ma alla fine ha prevalso la voglia di vivere una nuova "avventura" con le premesse di poter vedere e apprezzare un Borgo bellissimo e il suo magnifico territorio!!!
Sicché, quando al mattino (ore 8.30) sono arrivato sul luogo dell'appuntamento accompagnato da un tempo grigio e leggermente piovoso, non sapevo quanta gente avrei trovato .. e invece ... trentadue intrepidi borghisti e borghiste erano lì ad attendermi ... pronti ad affrontare il percorso con un equipaggiamento adeguato!!!E allora ... Siamo partiti ... Dopo il saluto del Sindaco e soprattutto dei ragazzi della Proloco di Navelli!!!Dopo un rapido passaggio vicino alla Chiesa del Cimitero di Navelli (in restauro), dove la nostra bravissima guida, Francesca d'Egidio, ci ha illustrato la Storia del Borgo e del suo territorio ... Ci siamo incamminati verso Civitaretenga (frazione di Navelli) dove come prima tappa abbiamo visitato il Monastero di Sant'Antonio "Ostello del Tratturo" con annessa la Chiesa del periodo basso medievale, con il suo splendido chiostro formato da colonne e piastrini poligonali con basi e capitelli, opera degli scalpellini cistercensi della metà del secolo XIII.Subito dopo proseguendo il cammino ci siamo fermati alla Casa verde della "Fondazione Silvio Salvatore Sarra" Dove ci attendeva la Signora Gina Sarra che intratteneva il Gruppo raccontando tutto sulla storia della coltivazione dello Zafferano (prodotto DOP) di Navelli; Gina ha poi illustrato le varie fasi della raccolta e lavorazione dello zafferano e infine ci ha offerto un piccolo e gustoso rinfresco!!!Ma era ora di riprendere il lungo cammino .... Sempre a Civitaretenga passavano anche dalla Chiesa di Sant'Egidio, una volta Chiesa principale del Borgo, che mantiene e conserva affreschi tardo quattrocenteschi con il "Cristo Pantocratore" attorniato da angeli che decora l'abside della Chiesa! .... poi .. di nuovo in cammino!!Scendiamo verso il Tratturo e sotto il Borgo di Civitaretenga, troviamo la Chiesa della Madonna dell'Arco, un luogo incantevole e prezioso Dove è conservata un opera denominata "la Vergine dello Zafferano" ... La Storia dice che la chiesa fu costruita nel luogo in cui un tempo sorgeva una stalla annessa ad una taverna.Un giorno alla taverna venne a soggiornare un pittore il quale, non avendo soldi per pagare, fu messo dal taverniere a dormire nella mangiatoia della stalla, ma una notte apparve in sogno al pittore la Madonna che gli chiese un ritratto ed era così bella che il pittore volendo eseguire subito il disegno e non avendo colori con sé, usò lo zafferano trovato in cucina della taverna, e la dipinse sul muro al di sopra della mangiatoia e da allora nacque il culto di questa Vergine dello zafferano!!! E in quel luogo venne più eretta una Chiesa che oggi è in stato di semi abbandono (in attesa di restauro già previsto) ma che conserva stupendi esempi di architettura e dipinti!!! Una vera e propria scoperta inaspettata!!!Si riprende il cammino lungo stradine di campagna ... Non piove più, anzi un pallido sole fa capolino ... ma il Gruppo dei Borghisti si avvia in allegria e condivisione, come sempre! ..Dopo circa 9 km arriviamo al punto più distante ... La Chiesa del Tratturo di Santa Maria di Centurelli .... luogo bellissimo e poco conosciuto, dove tutti ci riposiamo e ascoltiamo le spiegazioni dettagliate di Francesca d'Egidio (la nostra guida)!!!Alcuni borghisti scelgono di tornare a Navelli in auto ... I più allenati e preparati iniziano a percorrere la strada selezione ritorno con passo sostenuto e dopo solo un'ora e un quarto, percorsi circa 8 km, si arriva a Palazzo Santucci Dove ci aspetta il meritato pranzo preparato dai ragazzi della Proloco di Navelli .. ovviamente riso condito con ottimo zafferano, salsicce e insalata,e per dolce ricotta con zafferano, vino e acqua!!! Dopo la rigenerante sosta e la visita del Palazzo Santucci, sempre accompagnati dalla nostra magnifica guida Francesca d'Egidio, iniziamo la visita del Borgo di Navelli ... andando a scoprire bellissimi angoli e scorci panoramici sempre ascoltando le dettagliate notizie e i racconti di Francesca, Navelli è risultata veramente sorprendente e molto bella!!!Alla fine della giornata Hernandez verso le auto affiorava, nei volti di molto borghisti, la stanchezza dovuta al percorso di 17 km ma anche alle tante emozioni vissute,(e perfino l'arcovaleno ci hafatto compagnia ) ma anche tanta tantissima soddisfazione , per aver fatto parte di una giornata epica per il nostro Gruppo!!! Bravi tutti ... siete Unici!!

Antonio Pattuglia

 

Chiesa della Madonna del Arco (Madonna Rossa del zafferano)A Civitaretenga

Mille volte tI trovi a passare davanti e mai e poi mai immagini di trovare dentro quella facciata un gioiello della architettura cosi importante ...
In attesa del restauro (dal 2009) cosa che ci auguriamo avvenga al piu presto, data l'importanza che prende per la vallata di Navelli e il suo prezioso zafferano, la chiesa della Madonna del Arco (Madonna Rossa del zafferano).
A Civitaretenga, in aperta campagna, c’è una chiesa deliziosa dedicata alla Madonna Rossa dello Zafferano, oggi della Madonna dell’Arco, alla quale figura sacra è legata una leggenda tenerissima. Si racconta che, in una bettola del luogo, soggiornasse un pittore squattrinato che non potendo pagare l’alloggio, fu ospitato per bontà dell’oste in una stalla, nella mangiatoia delle bestie. Nel pieno della notte, la Madonna apparve in sogno all'artista. La bella Signora chiese per lei un ritratto. L’uomo era rimasto così abbagliato dalla bellezza della donna che voleva ritrarla con quel meraviglioso sorriso, ma si accorse di non avere i colori. Salì nella cucina di sopra, prese lo zafferano e disegnò di getto la figura della Madonna sul muro della stalla. Da tale avvenimento, al posto della stalla nacque la chiesa e per l’immensa fede di questa gente dell’altopiano, iniziò il profondo culto per la Vergine dello zafferano il cui ritratto è custodito all'interno. (Tratto dai dai racconti di Sergio Schiacia ) Le versioni divergono in alcuni punti ma una cosa e certa , concordano sulla miracolosità dell'olio di una lampada che posta davanti al dipinto ardeva autonomamente compiendo altri numerosi prodigi, Per questo si decise nel 1698 di trasformare la stalla in una chiesa,

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 Ha richiamato la mia attenzione sull'altare una cornice dove c'è una fotografia di una coppia di sposi, si racconta che nell'anno 1962 fu trovata sotto la porta, senza nome, ci auguriamo che attraverso questa pubblicazione di poter rintracciare la coppia che la donò e finalmente darle un nome e sapere della loro storia d'amore
Wilma de Uruguay

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