L'ASSOCIAZIONE GRAN SASSO360 RICORRE ALLE VIE LEGALI

ll giorno dopo la doccia gelata per albergatori e operatori turistici del Gran Sasso è già tempo di fare i conti sulle perdite causate dalla mancata riapertura della funivia causata da un problema ad un giunto del motore. L'associazione Gransasso360 ha annunciato l'intenzione di voler ricorrere alle vie legale per tutelare gli interessi degli imprenditori di Campo Imperatore e Assergi.

All’hotel campo Imperatore, tanto per fare un esempio, solo di gasolio sono stati spesi 80mila euro per rifornimento di gasolio e 10mila per il gas, senza contare le provviste per capodanno che rimarranno inutilizzate non si sa fino a quando.

Con una nota di servizio diffusa dal Centro turistico del Gran Sasso, il 3 gennaio prossimo si saprà qualcosa in più sulla data dell’eventuale riapertura dell’impianto, anche se, come è stato scritto, per riparare il guasto al riduttore del motore saranno necessari “almeno dieci giorni, salvo imprevisti.

“Il problema non è il giunto che ha bloccato la funivia – ci spiega amareggiata Maria Teresa Vigiano, direttrice dell’hotel Campo Imperatore – è il danno d’immagine ha avuto non il mio hotel, ma l’intero comprensorio sciistico del Gran Sasso. Questa è l’unica stazione con neve fresca dove si sarebbe potuto e sciare e rimane chiusa. L’albergo rimarrà vuoto, quindici persone che avevo con me per lavorare in questi giorni sono rimaste a casa, oltre cento prenotazioni sono state disdette, così come ho dovuto disdire l’animazione per il veglione di capodanno. A questo si aggiunga il fatto che per riaprire erano state fatte scorte di gasolio (80mila euro) e gas (10mila), più le provviste alimentari. Insomma una vera e propria catastrofe”.

E se inizia a soffiare il vento della richiesta di risarcimento danni degli operatori che sono presenti sul Gran Sasso si pensa già alle conseguenze dello slittamento dell’apertura della stagione sciistica, che storicamente vive il momento più intenso proprio durante le festività natalizie.

“I clienti oltre che delusi erano letteralmente infuriati – ha aggiunto la Vigiano – Con la mancata riapertura della funivia penso che l’intera città abbia perso qualcosa. A rimetterci non sono solamente gli operatori turistici. Penso che qualcuno dovrebbe assumersi le responsabilità di ciò che è successo. Prima ci avevano detto che riaprivano il 23 e abbiamo fatto una corsa contro il tempo per essere pronti per quella data, poi hanno rinviato al 29, ma pensavamo che per quel giorno non ci sarebbero stati problemi. Come hotel Campo Imperatore avrei dovuto preparare anche il buffet che sarebbe seguito alla cerimonia d'inaugurazione”.

E mentre la stazione sciistica dei Prati di Tivo (Teramo) domani riaprirà i battenti, dal Ctgs arrivano le scuse per i disagi legati alla mancata riapertura della funivia con una nota diffusa sia sulla pagina facebook che sul sito ilgransasso.it. A firmare la nota non è il presidente del Centro turistico del Gran Sasso, Vittorio Miconi, ma il direttore d’esercizio dei lavori, Marco Cordeschi. (g.a.)

GRANSASSO360: RICORREREMO ALLE VIE LEGALI

L'AQUILA - Ricorreranno alle vie legali gli operatori turistici del Gran Sasso per la mancata attivazione della funivia.

È quanto rende noto l'associazione Gransasso360, che li riunisce.

"La Gransasso360, considerato il procrastinarsi di una situazione al limite del paradossale riguardo alle note vicende della Funivia dl Gran Sasso d'Italia, rende noto che gli operatori associati hanno intenzione di affidare oggi stesso ad un pool di legali e consulenti tecnici la tutela degli interessi propri e dei cittadini aquilani contro i quali si stanno inopinatamente cagionando danni gravissimi".

"L'azione verrà pertanto promossa presso ciascuna delle sedi competenti allo scopo di verificare puntualmente quanto accaduto fin'ora e le relative responsabilità".

"Si fa notare che l'associazione ha da tempo abbandonato ogni sterile esercizio di polemica a maggior ragione oggi che, dopo un
anno di attività in cui l'associazione è stata lasciata sola, si corre ai ripari a danno fatto, quando si è verificato puntualmente quanto da noi temuto e annunciato per tempo".


Guarda le interviste al Presidente e al Direttore

Condividi

    



Commenta L'Articolo