Si schiantano contro un cinghiale sulla statale 17, vivi per miracolo

 

 

 

Vivi ma spaventati, protagonisti nell’ennesimo incidente stradale causato da un cinghiale: Fabrizio Marini e Raffaella Ippoliti, coppia di San Pio delle Camere, stavano rientrando da Pescara quando si sono scontrati con l’animale che all’improvviso ha attraversato la Statale 17. L’incidente è avvenuto nei pressi di Capestrano e ripropone l’emergenza che da mesi si manifesta nei campi degli agricoltori e sulle strade della regione. Mercoledì Daniela Martorella, 37enne di Bomba, paese del Chietino, è rimasta gravemente ferita nello scontro sulla Fondovalle Sangro causato da due cinghiali. Ieri i medici dell’ospedale di Teramo hanno dichiarato la morte cerebrale della donna. Nello schianto, che ha coinvolto due vetture, sono rimaste ferite altre tre persone. Nell’agosto di un anno fa, all’Aquila, nei pressi della frazione di San Vittorino, perse la vita il tabaccaio Cristian Carosi. La sua auto centrò un cinghiale sulla Statale 80 e per il 39enne non ci fu scampo. «Poteva accadere una nuova tragedia», racconta Raffaella Ippoliti, «non so chi ci ha protetto, forse la mia cugina e un nipotino morti nel terremoto del 6 aprile. Il cinghiale è spuntato all’improvviso, attraversando la strada. Era buio e stavamo tornando dall’ospedale di Pescara quando abbiamo avuto l’incidente, nel tratto tra Bussi e Capestrano. L’animale era enorme e mio marito non ha potuto fare niente per evitarlo. In quel momento non passavano altre auto ed è stata una fortuna. La nostra vettura è rimasta seriamente danneggiata e l’animale è morto. Noi siamo vivi e possiamo raccontare questa brutta esperienza. Ma alla luce di quanto accaduto pochi giorni fa e vista la tragedia di Carosi non possiamo non denunciare simili pericoli. I cinghiali rappresentano un serio problema. Dopo lo schianto abbiamo contattato carabinieri, polizia e agenti della Forestale. Ci hanno detto che nessuno ci ripagherà i danni all’auto e questo sarebbe un ulteriore danno». Da tempo soprattutto le associazioni degli agricoltori sollecitano interventi per ridurre in modo sensibile il numero dei cinghiali sulle montagne abruzzesi. Giorni fa il consigliere regionale Mario Olivieri ha presentato una risoluzione per impegnare la Regione Abruzzo «a predisporre, d’intesa con il ministero dell’Ambiente e il ministero delle Politiche agricole e forestali, un tavolo permanente Regione-Aree protette nazionali per la concertazione e la condivisione di un programma di gestione del cinghiale e degli altri ungulati selvatici in Abruzzo, promuovendo, soprattutto, l’adozione di misure adeguate».

di Roberto Raschiatore - da Il Centro -
 



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