ACCIANO: PREFETTURA A SINDACO, CHIARISCA GIALLO DELL'INCHIESTA SU DI LUI

 

 

 

Continua il mistero dell’inchiesta giudiziaria che vede indagato il sindaco di Acciano (L’Aquila) Fabio Camilli, su cui sta cercando di fare luce, fin qui senza successo il consigliere di opposizione Cesare Di Giandomenico.

Da quanto confermato da una delibera di Giunta comunale del 25 luglio scorso, a carico dell’amministratore c’è un’indagine presso la procura della Repubblica di Sulmona e l’ente ha nominato gli avvocati Ernesto e Massimiliano Venta. Non si sanno altri dettagli.

“Anche questa volta ha preferito non comunicare il reato lui ascritto e limitarsi in delibera a segnalare che ‘il sindaco risulta indagato per atti connessi alla propria carica istituzionale e non esiste alcun conflitto di interesse tra le posizioni  del sindaco e quelle del Comune di Acciano’”, accusa perciò il consigliere in una nota.

Di Giandomenico annuncia di aver interessato del fatto la prefettura dell’Aquila, e l’ufficio del governo “nella persona del dottor Pezzoli, ha inoltrato una missiva al sindaco Camilli chiedendo allo stesso ‘di fornire le deduzioni del caso in ordine all’esposto presentato dal consigliere Cesare Di Giandomenico’”.

L’oppositore ricorda “all’opinione pubblica che il sindaco ha il dovere di comunicare ai consiglieri e ai cittadini fatti penalmente rilevanti legati alla sua attività politica, a maggior ragione se si tratta di inchieste collegate alla carica istituzionale che riveste, e maggiormente considerare che il contribuente paga gli avvocati per difenderlo”.

“Il sindaco aveva ideato un progetto politico finalizzato ad avere un Consiglio comunale tutto di maggioranza con la famosa ‘lista civetta’ che fu bocciata dall’elettorato - conclude Di Giandomenico, facendo intuire che proseguirà la sua battaglia - il quale preferì eleggermi in quanto ritenuto l’opposizione vera a un sistema politico comunale di Acciano che tutto ha meno che la trasparenza”.




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