Ancora furti in centro storico Presi di mira ristorante e chiosco

 

 

 

Bande di ladruncoli continuano a spadroneggiare all’Aquila: bottino scarso ma tanti danni ai negozi depredati nella notte mentre la città non accetta questo destino che sembra irreversibile soprattutto in centro storico. Sta di fatto che i ladri hanno preso di mira il chiosco alla Villa comunale nel quale c’è la tabaccheria gestita da Adelmo Giardini. Prima hanno cercato di scardinare la serranda sul lato di viale Crispi e poi, non riuscendovi, hanno aperto la serranda che insiste su viale Rendina. Lì hanno preso contanti, sigarette, “Gratta e vinci”. «Tre furti in tre anni, in 35 di attività», commenta desolatamente Giardini, «non era mai successo». In tal modo Giardini vuole rimarcare come la situazione sia peggiorata negli ultimi tempi. Colpo anche in corso Vittorio Emanuele, all’altezza dell’incrocio con via Verdi, ai danni del ristorante “Connubio” dove sono state prese bottiglie di vino. Laconico commento del titolare Luca Totani: «Già è difficile lavorare in centro, ci mancavano i ladri». I quali hanno messo a soqquadro i locali e camminato sui tavoli del locale dove hanno lasciato impronte. Va ricordato che poche settimane fa erano stati presi di mira altri tre negozi in centro storico. E i commercianti che hanno avuto il coraggio di tornare in centro stanno pensando come fronteggiare queste incursioni. Una proposta arriva dal titolare del bar “Punto Basilio” in viale Nizza nei pressi dell’ex ospedale dove ora ci sono alcune facoltà universitarie. «Affidare a un istituto di vigilanza privata un servizio di pattugliamento notturno», suggerisce Marco Signori. L’idea è suffragata da due dati: le poche decine di attività aperte in centro e la loro concentrazione limitata a poche strade. «Garantire una presenza costante di vigilantes», afferma, «sarebbe relativamente semplice». E parte, ovviamente, dal dato di cronaca, con una serie di furti che non hanno fine e contro i quali sembrano valere a poco i sistemi di allarme e telecamere. «Rivolgersi in modo unitario a un privato a cui affidare la sorveglianza notturna attraverso il presidio fisso e un servizio di pattugliamento», spiega, «consentirebbe di ammortizzare assai i costi».
di Giampiero Giancarli - da Il Centro -

 



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