San Demetrio, tre colpi notturni nelle abitazioni mentre i proprietari dormono

 

 

 

 Tre furti sono stati messi a segno, nella notte tra domenica e lunedì, in altrettante abitazioni di San Demetrio ne’ Vestini. I malviventi hanno preso di mira tre villette situate a pochi metri di distanza l’una dall’altra, proprio al centro del paese. Dai primi rilievi, condotti dai carabinieri dell’Aquila, al comando del capitano Francesco Nacca, sembrerebbe che i proprietari siano stati narcotizzati. Dopo aver fatto incetta di contanti, oro e oggetti preziosi, i ladri hanno sottratto anche le chiavi di due auto, parcheggiate in giardino, che sono state rubate. I ladri si sono introdotti all’interno delle abitazioni forzando le finestre. Un episodio definito «preoccupante» dai residenti del comune vestino, che segue altri colpi simili avvenuti, nei giorni scorsi, a Poggio Picenze e Monticchio. Ad agire potrebbe essere una banda esperta (vista la dinamica dei furti) che colpisce sempre nel cuore della notte e agisce indisturbata. Anche lo scorso anno, sempre nello stesso periodo, tra San Demetrio ne’ Vestini, Poggio Picenze, Barisciano e Ocre, si è registrata un’ondata di furti che ha messo in allarme la popolazione locale. E c’è chi, dopo l’ennesimo episodio, lancia l’idea di ronde notturne, «per garantire la sicurezza in paese, soprattutto delle persone anziane che vivono da sole». Nonostante la zona centralissima in cui si trovano le tre abitazioni svaligiate dai ladri, nessuno si è accorto della presenza dei malviventi. Neppure quando la banda è riuscita a portare via due delle auto parcheggiate all’esterno delle case. «La situazione è al limite», dichiarano alcuni residenti di San Demetrio. «Dopo il terremoto gli episodi di criminalità sono aumentati in modo esponenziale. Non ci sentiamo tutelati. Stiamo valutando l’opportunità di organizzare delle ronde notturne per aumentare i livelli di sicurezza». Tra le proposte arrivate sul tavolo dell’amministrazione comunale di San Demetrio, anche quella di Nino Bruno, titolare di una ditta di impiantistica e presidente della Libera cooperativa di garanzia dell’Aquila, che ha predisposto un progetto di videosorveglianza del paese attraverso l’installazione di telecamere a circuito chiuso, collegate alla centrale della polizia e dei carabinieri, che consentirebbero di monitorare costantemente, soprattutto di notte, i movimenti nelle diverse zone del paese. Bruno lancia l’idea di una gara pubblica per l’individuazione del progetto migliore, «nell’ottica di prevenire furti, atti vandalici ed episodi di violenza, che non consentono alla comunità locale di vivere in serenità. La preoccupazione maggiore», conclude, «è per le famiglie con bambini piccoli e per gli anziani che vivono da soli, nei villaggi Map e nelle zone periferiche».
 



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