Bimba azzannata a Coppito, il nonno che ha ucciso il rottweiler rischia anche la denuncia

 

 

 

Rischia una denuncia penale per maltrattamento e uccisione di animali. Anche se potrà invocare, a sua discolpa, lo stato di necessità, la legittima difesa, oltre al pericolo imminente, come stabilito da una massima della Corte di Cassazione. Nel dramma sfiorato a Coppito – dove un rottweiler di tre anni ha azzannato prima una bambina di 6 anni e poi un 66enne vicino di casa accorso in suo aiuto, il tutto davanti agli occhi del fratellino, di un anno più grande – entrambi gli aggrediti devono la vita a un energico nonno di 55 anni. È stato lui, ex guardia giurata, richiamato dalle grida disumane e dal ringhio assassino dell’animale provenienti dal piano di sopra, a correre in cucina, afferrare un coltellaccio e brandirlo contro il rottweiler che si stava accanendo sull’inerme nipotina e sull’altro vicino di casa. Una scena da film dell’orrore. Il coltello da cucina con il quale l’animale è stato ferito mortalmente è stato posto sotto sequestro dagli agenti della polizia municipale, coordinati dal colonnello Ernesto Grippo, i quali stanno perfezionando, in queste ore, la relazione da inoltrare al pm di turno. La bimba, che è stata sottoposta a un lungo intervento chirurgico per suturare le svariate ferite alla testa e alle gambe causate dai morsi del cane, sta meglio e si trova ricoverata nel reparto di chirurgia pediatrica. Ieri la piccola ha ricevuto la visita degli agenti della polizia municipale che le hanno portato un giocattolino. Ovviamente la bambina è molto provata dalla dura esperienza, così come è sotto choc il fratellino che ha assistito all’aggressione pur essendo stato risparmiato per miracolo dalla furia dell’animale che si è accanito sulla sorellina. L’adulto ferito se l’è cavata con una prognosi di 15 giorni ed è stato dimesso dall’ospedale dopo le medicazioni. Ma ha rischiato ugualmente la vita: i denti aguzzi del rottweiler l’hanno azzannato nella zona femorale. L’uomo è il dirimpettaio dell’anziana che custodiva l’animale per conto di A.C., di 30 anni, che sarà denunciato per omessa custodia (con sanzione amministrativa) e lesioni gravi. Alle concitate fasi di soccorso sono intervenuti la mamma dei due bambini e il nonno, che ha subito preso l’iniziativa, vista la situazione di estremo pericolo che si è trovato davanti. «È inconcepibile che possano accadere episodi del genere», commenta il dottor Pierluigi Imperiale, direttore del servizio veterinario di sanità animale dell’Asl intervenuto per gli accertamenti. «Entrambi i feriti hanno rischiato la vita». Se il cane aveva la rabbia lo dirà l’autopsia, che sarà eseguita a Teramo. Difficile, infine, sostenere la teoria secondo la quale il cane avrebbe difeso la proprietà privata: l’aggressione è avvenuta sul pianerottolo, negli spazi condominiali.

di Enrico Nardecchia - da Il Centro -
 

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