IL VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA DI MAIO IN VISITA AI LABORATORI DEL GRAN SASSO

 

 

 

 

 

"Qui si studiano fenomeni che ci fanno essere grandi nel mondo e si attirano ricercatori da tutto il mondo. Qui abbiamo intelligenza e creativita' per lanciare il cuore oltre l'ostacolo ed essere un'eccelenza nelle scoperte scientifiche a livello mondiale. I ricercatori che sono stati i migliori qui, oggi sono i migliori nelle universita' straniere di tutto il mondo. Qui c'e' la nostra idea di Paese. Un paese basato sulla meritocrazia, la scoperta e la curiosita'. E' importante educare i ragazzi alla curiosita', perche' piu' si ha curiosita' e piu' si puo' far crescere l'Italia". Queste le parole con cui Luigi Di Maio, vice presidente della Camera, oggi in visita presso il laboratorio dell'Istiuto nazionale di fisica nucleare (Infn) del Gran Sasso, ha commentato la realta' che e' stata presentata alla delegazione del Movimento 5 Stelle in visita. Ad accoglierli il presidente dell'Istituto Fernando Ferroni, il direttore del Laboratorio Stefano Ragazzi, il vice presidente Antonio Masiero, alcuni ricercatore tra cui Nicola Rossi, Vincenzo Caracciolo, Lucia Canonica e Alba Formicola responsabile divisione di Ricerca. Una visita interessante che ha visto l'entusiasmo del vice presidente della Camera, accompagnato dai deputati Gianluca Vacca, Daniele Del Grosso, e dai consiglieri regionali Sara Marcozzi, Riccardo Mercante Domenico Pettinari e Gianluca Ranieri.

 

La giornata e' proseguita con una visita ai dipendenti della Vesuvius di Avezzano (L'Aquila) dove il vice presidente Di Maio ha dichiarato: "Interrogheremo il governo per chiedere quali sono le motivazioni della chiusura degli stabilimenti di Assemini (Cagliari) ed Avezzano e per sapere quali misure intendano mettere in atto". "La Vesuvius risente del fatto che in Italia non c'e' una programmazione sull'acciaio. Se non c'e' un piano per la siderurgia in Italia queste aziende non sanno cosa devono fare".

Di Maio ha poi incontrato, sempre ad Avezzano, anche i dipendenti della LFoundry, ex Micron: "Questa azienda e' entrata nella proprieta' cinese, noi dobbiamo proteggere le nostre eccellenze e non svenderle e dobbiamo proteggere l'indotto della nuova tecnologia e la ricerca".



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