Inaugurazione dell'anno accademico - Giovani ricercatori rilanciano l’Ateneo

 

 

 

 

 La sfida per il rilancio dell’Ateneo aquilano parte dai giovani. E ieri, infatti, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, cinque giovani ricercatori abruzzesi si sono sfidati per esprimere la loro passione e attrarre i consensi con il proprio entusiasmo. Ognuno di essi, in tre minuti, ha spiegato il significato dei propri studi riscuotendo l’applauso di tutti. Alla fine è stata premiata, con una votazione, quella che è sembrata più brillante, l’aquilana Sara Peretti, dottoranda in Neuroscienze, ma hanno vinto tutti, come, in occasione della premiazione, hanno tenuto a precisare la rettrice, Paola Inverardi, e il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, presente perché l’evento si è svolto nell’aula magna del nuovo Polo di Economia in località Acquasanta, palazzo concesso dal dicastero di via Arenula come altre strutture giudiziarie per i minorenni. Gli altri eccellenti ricercatori premiati sono stati Silvia Nanni, aquilana, Gianluca Di Luigi, di Teramo, Iole Nardi, aquilana, Giacomo Valente, di Torrevecchia Teatina.

 La rettrice ha evidenziato che, nonostante le risorse non adeguate, le cose vanno meglio di prima «nel primo anno di normalità». «Nel triennio appena terminato», ha detto, «l’Università ha attivato un ampio spettro di iniziative che, in accordo con l’agenda strategica di mandato, hanno riguardato l’attività di formazione, l’attività di ricerca, le iniziative volte a favorire lo sviluppo locale e l’organizzazione interna dell’ateneo». Inverardi ha ricordato che si è ripartiti «da una situazione dove l’accordo di programma emergenziale con il ministero era al termine e si doveva decidere come reintrodurre le tasse dopo sei anni di esenzione e come recuperare il ritardo nell’applicazione delle norme rispetto al resto del sistema universitario». Tra gli obiettivi rivendicati, «un nuovo accordo di programma con il Miur che garantisce stabilità di bilancio per il triennio 2015-2017 con un budget complessivo analogo a quello degli anni scorsi, l’attività didattica ripensata alla luce delle normative di accreditamento, cercando comunque di mantenere la più ampia offerta possibile, seppure in una situazione di crescente carenza di docenti». Inoltre «abbiamo raddoppiato l’investimento di ateneo sui dottorati di ricerca e sugli assegni di ricerca». Secondo la Inverardi, «i dati preliminari di questo anno sulle immatricolazioni mostrano una ripresa molto incoraggiante, in particolare nei corsi di laurea ingegneristici e scientifici». Risulta poi che il tasso di abbandono è assai migliorato. Altro problema: «I dipendenti continuano a diminuire e così sarà, a norme attuali, fino al 2018 e oltre. Allo stesso tempo l’età media aumenta, 53,9 anni i docenti, 52,3 anni il personale tecnico amministrativo». Evidenziato, però, come i laureati all’Aquila «trovino lavoro rapidamente in Italia e all’estero».

Il Guardasigilli ha elogiato la rinascita post-terremoto portata avanti, ha detto, «da voi, docenti e studenti dell’Ateneo aquilano, a partire da coloro che, soltanto un mese dopo il sisma, ripresero le attività didattiche e di ricerca, certamente in modo precario, con travaglio enorme, che per non piccoli aspetti continua ancora oggi. Voglio dirvi che avete dato un segnale che non è servito soltanto alla vostra comunità». Secondo il ministro è stato «un segnale poi diventato testimone che altri nostri concittadini hanno ereditato in una staffetta drammatica che ha segnato un’altra tappa nel Lazio, nelle Marche, in Umbria e parte dell’Abruzzo».


di Giampiero Giancarli - da Il Centro -

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