Decreto sisma, sì ai fondi anche per le seconde case

 

 

 

 

Nei comuni abruzzesi colpiti dal sisma del Centro Italia potranno essere ricostruite subito anche le seconde case, con un'omogeneità di trattamento che consentirà di far partire tutti i cantieri, senza distinzioni. Benefici e agevolazioni anche per le attività produttive con l'accesso al credito di imposta, un pacchetto di misure specifiche per l'agricoltura e un indennizzo di 5mila euro in favore di artigiani, commercianti e partite Iva, che hanno dovuto sospendere l'attività. Sono i punti-chiave del Decreto relativo al sisma 2016, la cui discussione nell'aula del Senato inizierà domani e che sembra poter avere via libera. «Un decreto maturo», lo definisce la senatrice Pd, Stefania Pezzopane, che annovera una serie di aspetti che riguardano anche l'Abruzzo e i comuni dell'Aquilano e del Teramano, che hanno subìto danni in seguito al sisma del 30 ottobre. «Un testo molto avanzato», spiega Pezzopane, «dove figurano importanti provvedimenti che all'Aquila abbiamo dovuto strappare al Governo con le unghie e con i denti, con battaglie di piazza e mobilitazioni. Segno che il terremoto del 2009 ha fatto scuola. Questo ci gratifica: significa che le popolazioni colpite dal sisma del Centro-Italia avranno la possibilità di ricostruire presto e bene. Se le stesse norme fossero state applicate anche all'Aquila, saremmo almeno tre anni avanti nella ricostruzione". Un giudizio positivo che poggia su una serie di parametri. «Uno dei più importanti è la possibilità che si ristrutturino subito le seconde case, in tutta l'area di interesse del sisma, con un'omogeneità di trattamento che non comporterà ritardi», sottolinea Pezzopane, «l'altro filone principale del decreto riguarda le agevolazioni per le attività produttive, che avranno un indennizzo forfettario pari a 5mila euro. All'Aquila commercianti, artigiani e liberi professionisti hanno potuto beneficiare solo di 800 euro per tre mensilità». Il decreto numero 1 del 24 agosto era in discussione alla Commissione bilancio del Senato, quando si è verificato il secondo terremoto, quello del 30 ottobre. «Il Governo ha emesso un nuovo decreto», dice la senatrice Pezzopane, «ma, per evitare ritardi, il primo testo è stato integrato con un maxi-emendamento che ingloba tutte le norme relative al secondo provvedimento». Anche i comuni abruzzesi toccati dal sisma del 2016 potranno usufruire di quanto previsto dal decreto. «Il rischio, tuttavia», avverte Pezzopane, «è che nella stessa regione ci siano trattamenti diversi: nel cratere del 2009, con l'applicazione della "vecchia" normativa sulla ricostruzione, nelle altre aree con la nuova, più completa e avanzata. Per questo abbiamo proposto emendamenti specifici per l'Abruzzo». Il primo riguarda il personale degli Uffici della ricostruzione, che non verrà spostato su altri territori, se non in via temporanea e con la previsione di una sostituzione «per evitare uno stato di impasse importante», dice Pezzopane, che ha avanzato anche un'altra richiesta per equiparare il trattamento economico dei dipendenti degli uffici speciali in Abruzzo a quelli delle altre regioni. «Emendamento che non potrà essere discusso in questa fase», dice, «ma lo riproporrò nella legge di Stabilità». Ma ci sono altre norme che la senatrice Pd vorrebbe trascinare sulla ricostruzione dell'Aquila, come il diritto a ottenere il rimborso per immobili affidati in comodato ai discendenti.

di Monica Pelliccione - da Il Centro -



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