Lolli scala il Gran Sasso «Gli impianti si faranno»

 

 

 

 Il cammino non si ferma. Regione, Parco nazionale del Gran Sasso e Comuni dell’Aquila e Pietracamela rafforzano l’intesa per portare avanti un piano di potenziamento impianti con collegamenti e nuove cabinovie a Campo Imperatore e nuove infrastrutture a Prati di Tivo. Non solo, entro il 30 novembre dovrebbe concludersi il piano del Parco. Il vicepresidente della Regione, Giovanni Lolli risponde così ai dubbi sollevati dal centrodestra in merito alle effettive capacità degli enti locali di elaborare definitivamente il piano, dotando l’area di uno strumento fondamentale al suo rilancio. Sono 25 anni, del resto, che l’ente Parco è andato avanti navigando a vista. Accanto a Lolli, i sindaci dell’Aquila e Pietracamela, Massimo Cialente e Michele Petraccia, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, il presidente del Parco Tommaso Navarra, il responsabile del servizio tecnico urbanistico e territoriale Alfonso Calzolaio e il direttore generale della Regione, Cristina Gerardis. Prima i sassolini dalla scarpa: importante per Lolli ribadire che lo sviluppo del sistema montagna va ben oltre il potenziamento degli impianti sciistici: «La vocazione stessa della nostra montagna», spiega alla platea della sala stampa di Palazzo Silone, «ci spinge a lavorare per un prodotto di offerta ben più ampio: stiamo lavorando per la valorizzazione di tutta quest’area a tutto tondo, dalla rete sentieristica (da sostenere con un investimento di 2,5 milioni di euro) alla promozione turistica in generale, per cui verranno stanziati 20 milioni di euro». Certo, la valorizzazione dei due complessi Pietracamela-Prati di Tivo e Monte Cristo- Scindarella è fondamentale al recupero di infrastrutture che altrimenti rischierebbero di finire abbandonate. «Così come è importante», aggiunge Lolli, «garantire un collegamento infrastrutturale tra la Scindarella, l’area di Fossa di Paganica e la stessa Montecristo. Se non si realizzano gli impianti previsti non saremo in grado di tenere viva la stazione di Campo Imperatore: è impossibile, infatti, metterla in economia con un impianto di arroccamento dalla capacità limitata». Di qui, l’affondo al senatore Fabrizio Di Stefano (Fi). «Hanno governato a livello nazionale e locale senza trovare un euro per lo sviluppo del Gran Sasso e adesso ci criticano per il tempo perso». Per Pietrucci, i nuovi investimenti sono un’opportunità da non perdere. «Sono gli aquilani innanzitutto che ce lo chiedono, un’iniziativa come quella di #SaveGranSasso la interpreto in questo modo». Mentre Cialente fa un appello affinché «non si ceda agli interessi delle lobby e dei vecchi establishment». Navarra si dice convinto che si darà una risposta efficace al pacchetto di osservazioni prodotte dal ministero nei confronti del piano del Parco.

di Fabio Iuliano - da Il Centro -

 



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