Cadono le accuse di maltrattamenti dell’ex moglie, assolto un carabiniere

 

 

 

 L’accusa era veramente pesante per un uomo delle Istituzioni. Ieri però il carabiniere imputato è stato è stato scagionato da maltrattamenti in famiglia e lesioni. Una decisione che è arrivata al termine di un rito abbreviato chiesto dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Maria Teresa Di Rocco. La Procura aveva una visione completamente diversa visto che, in una precedente udienza nella quale le parti hanno rappresentato le loro aspettative, aveva chiesto un anno, otto mesi e 27 giorni di carcere. Ieri il gup, Guendalina Buccella ha assolto l’imputato (del quale non possiamo fornire il nome per tutelare la privacy delle figlie minorenni), con formula piena «perché il fatto non sussiste». Le motivazioni si conosceranno tra trenta giorni. Le accuse, come detto, erano molto gravi. Il militare avrebbe ingiuriato la moglie anche davanti alle figlie facendo danni all’interno dell’abitazione e tentando anche di minimizzare il ruolo della donna,offendendo la sua moralità. In seguito ai litigi avrebbe poi offeso la moglie, da cui vive separato, e mostrato la sua ira alla presenza di una figlia. Ira che sarebbe culminata nella rottura del parabrezza dell’auto di lei. Ci sarebbero stati poi diversi atteggiamenti minacciosi anche davanti alla sede della scuola di una delle figlie. Secondo la difesa, però, le accuse andavano rilette e reinterpretate anche sulla scorta delle intercettazioni che, in qualche misura, hanno fatto scivolare il verdetto dalla parte della difesa. Che ha ribadito il concetto per il quale non è detto che, sulla scorta degli atti, una denuncia presentata da una donna contro il marito debba per forza portare alla condanna del sospettato. «E’ la fine di un incubo», ha commentato l’imputato a fine udienza. Sul verdetto, però, incombe un possibile ricorso in appello del pm.
 



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