Autogestione al Cotugno, nel programma alternativo anche la prevenzione sismica

 

 

 

Dopo un’assemblea straordinaria, ieri mattina, una parte degli studenti dell’istituto superiore “Domenico Cotugno” (licei Classico, Linguistico, delle Scienze umane, Economico-sociale e Musicale) ha proclamato una settimana di autogestione. Una forma di protesta, che si ripete ogni autunno ormai da decenni, per accendere i riflettori sulle problematiche dell’edilizia scolastica. La sede del Cotugno, a Pettino, infatti, a seguito degli ultimi terremoti che hanno colpito il Centro Italia, ha riportato diverse lesioni: tre aule della scuola sono state interdette. All’autogestione si è detta contraria la preside dell’istituto Fiorenza Papale. «Ritengo che in questo momento di sciame sismico sia opportuno evitare forme di protesta che coinvolgano le sedi scolastiche», spiega. «Seppure, infatti, abbiamo avuto rassicurazioni sulla stabilità dell’edificio, sarebbe difficile evacuare la scuola durante l’autogestione. L’evacuazione è possibile solo durante la normale attività didattica, per motivi logistici». La preside ha convocato alla fine della scorsa settimana il consiglio di istituto, composto da docenti e genitori, che si è espresso negativamente nei confronti di questa forma di protesta. «Ho avvertito anche il prefetto della decisione degli alunni», continua la Papale, «ed è stata allertata la questura». Una posizione, quella della preside, che non è piaciuta ai ragazzi che avrebbero preferito un’autogestione concordata. Durante la settimana sono previsti incontri di didattica alternativa e approfondimenti sulla prevenzione sismica. A tal proposito il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, ieri mattina in visita alla scuola, verificherà insieme al vicepresidente della giunta regionale Giovanni Lolli la disponibilità del commissario alla ricostruzione dei territori colpiti del Centro Italia Vasco Errani, a incontrare i ragazzi. «L’autogestione è una cosa seria», ha scritto ieri su Facebook il consigliere regionale. «Gli studenti con grande serietà e senso di responsabilità mi hanno parlato dei loro programmi di didattica alternativa e delle loro proposte, alle quali anche gli enti locali possono e devono dare impulso».



 



Condividi

    



Commenta L'Articolo