Selene, l’alpina aquilana che vigila sul Grappa

 

 

 

Il Sacrario Militare, collocato sulla cima del Grappa, fu edificato nel 1935 per onorare i combattenti e caduti della Prima Guerra Mondiale. Su progetto dell’architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni, si sviluppa, da sud a nord, a 1.776 metri di quota. Il complesso monumentale ospita i resti di 12.615 caduti italiani e 10.295 caduti austro-ungarici, conservati in due distinte strutture, perfettamente collegate tra loro, al centro di una serie di costruzioni destinate a servizi per visitatori.di Michela Corridore w L’AQUILA «E per la forza di una parola/Io ricomincio la mia vita/Sono nato per conoscerti/Per nominarti/Libertà». Non può rilasciare interviste, ma affida le proprie emozioni a un post su Facebook, Selene Sfarra, la ventenne aquilana assegnata da qualche giorno al presidio militare che svolge servizio di vigilanza e custodia della zona sacra di Cima Grappa. Insieme alla collega Sarah Sanvito di Monza, Selene è la prima donna, penna nera, sul monte sacro alla Patria. Due giovanissimi militari in ferma breve (un anno) con cinque mesi di servizio attivo, di stanza al 7° Reggimento Alpini di Belluno. La scritta sul muro del sacrario del Grappa, “Resistenza armata contro il nazifascismo” che si affaccia su un mare di nuvole sormontate dal cielo bianco, correda, nel post di Selene, la poesia di Paul Eluard. Un testo pubblicato dalla clandestinità, nel 1942, durante l’occupazione tedesca di Parigi, mentre il poeta era entrato a far parte della Resistenza, che venne lanciato in migliaia di copie, dagli aerei alleati, nella Francia occupata dai nazisti. «Selene è così» commenta la mamma, Luana Masciovecchio, «due giorni prima del giuramento mi diceva: “Ci pensi? Giuro per la patria, per la libertà del nostro popolo”». Mai però avrebbe pensato di finire proprio lì, su quel luogo simbolo della lotta per la libertà, che prima di oggi non aveva mai visto una custodia femminile. Selene è un’appassionata di montagna. Ha frequentato il Liceo Scientifico Bafile del capoluogo e poi si è iscritta alla facoltà di Ingegneria. «Sono bastati pochi mesi per capire che quella non era la sua strada», continua la madre, «le sue passioni sono l’attività fisica, la montagna, l’aria pura. L’ho accompagnata nei giorni delle prove per la ferma breve. Sono molto selettive, soprattutto a livello fisico. Le ha superate tutte brillantemente e da giugno è cominciata la sua avventura». Selene è stata mandata ad Ascoli Piceno per il primo modulo, poi a San Candido, in provincia di Bolzano, per il modulo K. «Lì facevano esercitazioni come fossero in guerra», spiega la Masciovecchio. «Mia figlia è pacifista convinta e ancora ha difficoltà a tenere in mano un’arma. Ma ha imparato a farlo». L’ultima destinazione di Selene è stata Belluno, dove è “sbarcata” il 15 novembre. «Quando è arrivata non poteva pensare che sarebbe stata assegnata al presidio militare di vigilanza sul Grappa» continua la madre. «Subito però se n’è innamorata, anche se porta sempre L’Aquila nel cuore. Per questa città ha un amore viscerale e doverle stare lontano e per lei una prova molto dura». Oggi Selene risponde al maresciallo Simmaco Smeragliuolo, al quale da alcuni anni è affidata l’area del sacrario militare di Cima Grappa, che comprende anche la galleria “Vittorio Emanuele” e il museo della Grande Guerra. Oltre dieci anni fa, dopo l’abolizione del servizio di leva, si era temuto che il presidio potesse essere soppresso, ipotesi poi scongiurata con l’assegnazione di due militari. Il 27 dicembre Selene tornerà in caserma a Belluno. «Non so bene cosa abbia in mente per il futuro», conclude la Masciovecchio «se resterà nel corpo militare o meno. Intanto, vive un’esperienza che la formerà per tutta la vita. Da mamma sono molto orgogliosa, ma spero davvero che possa tornare almeno qualche giorno per Natale».

- da Il Centro -



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